Mali. L’Ecowas media, ma espelle il Mali per il nuovo golpe. Attentato nel sud, 5 morti

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La recente nomina da parte della Corte costituzionale del colonnello Assimi Goita a presidente del Mali ha portato ad una nuova espulsione del paese dall’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale. L’organismo sovranazionale, che comunque continua l’opera di mediazione, aveva infatti avvertito che se non fosse stato messo un civile a capo del paese vi sarebbero state ritorsioni. La nomina di Goita, che è tra i responsabili del golpe del 24 maggio che ha deposto Bah N’Daw e il primo ministro ad interim Moctar Ouane, non viene vista come il reale segno di cambiamento per quel governo di civili e democraticamente eletto che vorrebbe la comunità internazionale.
Il golpe del 24 maggio, giunto dopo un rimpasto di governo, segue quello dell’agosto scorso che ha posto fine al mandato del presidente Ibrahim Boubacar Keita.
Nel confermare l’incarico di Goita, la Corte costituzionale ha precisato il dovere di “portare il processo di transizione alla sua conclusione”.
Anche ieri tuttavia l’instabile situazione del Mali si è tradotta con l’ennesimo attentato che ha visto la morte di cinque persone, un poliziotto e quattro civili, per un’azione jihadista contro un posto di blocco nel sud del Mali, a un centinaio di chilometri dalla frontiera con Costa d’Avorio e Guinea.
La Farnesina ha espresso “vicinanza e la solidarietà al popolo maliano in questo momento difficile. L’Italia sostiene inoltre l’azione di mediazione dell’ECOWAS e auspica che possa essere presto formato un governo di unità nazionale rappresentativo di tutte le forza del Paese, capace di accompagnare il Mali verso la pace, la stabilità ed elezioni eque ed inclusive nel 2022”.