Mongolia. Alle elezioni generali si conferma vincitore il partito MPP di Khurelsukh Ukhnaa

di Alberto Galvi

Nei giorni scorsi si sono svolte in Mongolia le elezioni generali con un’affluenza alle urne vicina al 73 per cento e con il partito al potere della Mongolia l’MPP (Mongolian People’s Party), che ha registrato una schiacciante vittoria.
Le persone che hanno votato hanno dovuto naturalmente rispettare le regole basilari contro il contagio da Covid-19, con persone in fila per votare pur mantenendo una distanza di due metri l’uno con l’altro. I controlli di temperatura sono stati effettuati all’interno dei seggi, mentre gli scrutatori distribuivano disinfettante per le mani.
La Mongolia si è mossa rapidamente per chiudere i suoi confini a gennaio per prevenire la diffusione del virus nel suo territorio. Il ministro della Sanità Sarantuya Davaajantsan è stato rieletto con uno dei voti più alti nel suo distretto, in quella che sembrava essere un’approvazione della gestione della pandemia da parte del governo. Ricordiamo che la risposta al coronavirus della Mongolia è stata considerata un successo con solo 215 contagiati, tutti importati.
L’MPP ha vinto 62 dei 76 seggi del parlamento mongolo, che si chiama State Great Hural. Il principale partito d’opposizione è il DP (Democratic Party), che ha ottenuto ha ottenuto 11 seggi. Gli altri principali partiti sono: il MNDP (Mongolian National Democratic Party) e il MPRP (Mongolian People’s Revolutionary Party).
I deputati sono eletti direttamente nei collegi elettorali con voto a maggioranza semplice. La Mongolia è divisa in ventinove circoscrizioni elettorali che hanno eletto dai due ai tre deputati ciascuno. Ricordiamo che i candidati presidenziali sono nominati dai partiti politici rappresentati nello State Great Hural.
I legislatori sono eletti direttamente con voto popolare a maggioranza semplice per un mandato di quattro anni con la possibilità di ricandidarsi una seconda volta. Ogni collegio elettorale richiede almeno il 50 per cento di partecipazione degli elettori affinché il voto sia valido, mentre i membri eletti hanno un mandato di quattro anni.
A seguito delle elezioni legislative, il leader del partito di maggioranza o della coalizione di maggioranza è di solito eletto primo ministro dallo State Great Hural.
Con la vittoria del suo partito il leader dell’MPP Khurelsukh Ukhnaa manterrà così la carica di primo ministro della Mongolia.
Questa sarà la 17esima legislatura della Mongolia in quasi trenta anni di democrazia, istituita dopo l’adozione di una nuova costituzione nel 1992 dopo sei decenni di comunismo.
Il Paese asiatico è conteso dalle grandi potenze mondiali a livello di politica internazionale e commerciale e questo limita di gran lunga la sua sovranità sia in politica estera che interna.
Inserita tra la Russia e la Cina la Mongolia ha cercato di mantenere la sua indipendenza politica ed economica anche se la corruzione e lo scarso livello dei servizi pubblici hanno dominato le preoccupazioni delle 3,2 milioni di persone del Paese asiatico che hanno votato, di cui circa la metà vive nella capitale a Ulan Bator.
La vittoria consentirà al primo ministro Ukhnaagiin Khurelsukh di mantenere il suo attuale gabinetto senza affrontare alcuna opposizione anche se dovrà comunque lavorare insieme al leader dell’opposizione, Khaltmaagiin Battulga del DP.