Myanmar. Offensiva delle forze ribelli nel nord contro l’esercito

di Nicola Comparato

Nelle prime ore del mattino, l’Alleanza della Fratellanza, composta dall’Esercito di Liberazione Nazionale Ta’ang (TNLA), dall’Esercito Arakan (AA) e dall’Esercito dell’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar (MNDAA), ha avviato un’offensiva identificata come l’Operazione 1027 nel nord del Myanmar. Questa mossa è un importante sviluppo nella lotta in corso contro le forze armate birmane che hanno preso il controllo del paese con un colpo di Stato nel febbraio 2021.
Sebbene le notizie iniziali abbiano riportato di combattimenti in corso e dell’acquisizione da parte delle forze ribelli di diverse postazioni avanzate, il quadro complessivo rimane sfocato, con incertezze sul numero di vittime e sull’estensione degli scontri. Secondo esperti, le milizie coinvolte in questa operazione potrebbero comprendere fino a 15mila combattenti.
I canali Telegram filo-governativi hanno riferito che le milizie hanno attaccato ben 12 città in una fascia di territorio di circa 100 chilometri, tra cui Lashio, Kyaukme, Naungcho, Chinshwehaw e Laukkaing. L’agenzia stampa tedesca Dpa ha confermato che le città nella regione sono bersaglio degli attacchi. L’unhcr ha reso noto che migliaia di cittadini sono in fuga dagli scontri.
Al momento sembra che l’operazione sia guidata principalmente dal MNDAA, che ha lanciato una serie di raid contro le postazioni dell’esercito birmano alle prime ore del mattino. Il MNDAA ha dichiarato di aver conquistato diverse “importanti posizioni strategiche”, compresi avamposti alla periferia di Lashio. Inoltre ci sono stati scontri significativi nelle aree di confine con la Cina, come Mong Ko e Chin Shwe Haw, che fanno parte della regione Kokang.
La situazione è complessa, e la conquista dei territori sembra variare rapidamente a causa del caos degli scontri. I residenti hanno riferito di sentirsi intrappolati nelle loro case, con negozi chiusi e voli cancellati dall’aeroporto di Lashio. Questa regione del Myanmar è abitata da una varietà di gruppi etnici che hanno lottato per decenni contro il governo centrale per ottenere l’autonomia e il controllo delle risorse locali. Le zone di confine con la Cina sono note per il commercio illegale, compresa la tratta di esseri umani.
Oggi i vertici del MNDAA hanno invitato le truppe del governo a consegnare le armi e ad arrendersi. Hanno anche chiesto ai cittadini cinesi di astenersi dal sostenere il regime birmano e dall’accettare incarichi offerti dalle forze armate, suggerendo che le milizie etniche potrebbero consolidare il loro controllo sulla regione di confine.
L’Operazione 1027 rappresenta un capitolo significativo nella complessa situazione del Myanmar e mette in evidenza la determinazione delle milizie etniche a resistere al governo centrale.