Namibia. Lanciato il Sovereign Wealth Funds

di Alberto Galvi

Dopo mesi dalle scoperte di giacimenti petroliferi dei giganti TotalEnergies e Shell al largo delle coste, la Namibia ha lanciato un SWF (Sovereign Wealth Funds). Il Welwitschia Fund riceverà un’iniezione iniziale di 16,3 milioni di dollari americani e investirà il 2,5 per cento del suo portafoglio a livello locale per colmare il divario di finanziamento delle infrastrutture del paese.
Il SWF sarà suddiviso in due, i fondi intergenerazionali di breve periodo e di stabilizzazione a lungo periodo. I fondi intergenerazionali saranno finanziati con i proventi dell’industria delle energie rinnovabili, le royalties minerarie, le quote di pesca e la vendita di beni demaniali.
Per quanto riguarda quelli di stabilizzazione saranno finanziati da alcune entrate fiscali e denaro raccolto dal governo che disinveste dalle sue partecipazioni di investimento. Altri paesi africani ricchi di risorse con fondi sovrani sono Botswana, Angola, Libia e Nigeria.
L’economia del paese si è contratta per diversi mesi dal 2018, sta affrontando un’impennata dei prezzi dell’energia e a causa degli shock dell’offerta causati dalla guerra in Ucraina e dalla pandemia. La prossima grande frontiera per la Namibia è il petrolio, dopo le significative scoperte offshore di TotalEnergies e Shell lo scorso febbraio, ma il paese africano prevede di sviluppare ed esportare anche idrogeno verde.
La Namibia ha preso in considerazione la creazione di un SWF dal 2009. Le principali ricchezze del paese africano sono diamanti, oro e uranio. Con un progetto multimiliardario entro il 2026 la Namibia punta a diventare un attore della produzione di idrogeno verde.