Nuova Zelanda. Il primo ministro Jacinda Ardern si dimetterà a febbraio

di Alberto Galvi

Il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato che all’inizio di febbraio si dimetterà e che non chiederà la sua rielezione, bensì continuerà a partecipare alla vita pubblica come deputata. Per la Ardern sono stati cinque anni e mezzo difficili alla guida del governo, e per questa ragione ha ritenuto opportuno farsi da parte. L’annuncio è arrivato mentre la stessa premier confermava le elezioni nazionali per ottobre.
Il prossimo 22 gennaio si terrà il voto del partito laburista neozelandese per un nuovo leader, che sarà primo ministro fino alle prossime elezioni generali. Il mandato della Ardern come leader si concluderà il 7 febbraio e le elezioni generali si terranno il 14 ottobre.
Quando è stata eletta la Ardern ha avuto un grande successo sulla scena politica mondiale per via del suo genere e della sua giovinezza: per la classe politica del paese la salita al potere di Aarden ha rappresentato una risposta alle sparatorie nelle due moschee a Christchurch nel 2019, che hanno ucciso 51 persone e ne hanno ferite 40. Aarden ha promesso e consegnato un’importante riforma della legge sulle armi entro un mese.
La Ardern ha ottenuto il plauso di tutto lo spettro politico per la sua gestione della pandemia di Covid-19, che ha visto il paese affrontare alcune delle misure più severe a livello globale, ma che ha anche comportato uno dei più bassi numeri di vittime.
La sua popolarità è diminuita nell’ultimo anno poiché l’inflazione è salita ai massimi livelli in quasi tre decenni, per cui la banca centrale ha aumentato in modo aggressivo il tasso di cambio e la criminalità è aumentata. Il paese è diventato sempre più diviso su questioni come una revisione governativa delle infrastrutture idriche e l’introduzione di un programma di emissioni agricole.
Chi sostituirà la Ardern non è ancora chiaro. Il 22 gennaio si terrà il voto per il nuovo leader, ma è difficile immaginare un candidato in grado di detenere più di due terzi del sostegno all’interno del caucus, e quindi diventare il nuovo leader del partito e primo ministro. Il caucus laburista ha sette giorni per scoprire se qualcuno raggiungerà quel risultato, altrimenti la leadership andrà a chi ha il sostegno della maggioranza del caucus laburista.