Omicidio Attanasio: per la Procura di Roma vi sono le responsabilità di due funzionari del Pam

di Guido Keller

Il team della Procura di Roma, guidato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, ha notificato a due dipendenti del Pam (Programma alimentare mondiale) l’avviso di chiusura delle indagini in merito all’uccisione lo scorso anno dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci.
Il 22 febbraio 2021 Attanasio viaggiava con il militare di scorta Iacovacci e con personale della Monusco (la missione Onu nella Repubblica Democratica del Congo) diretto a Rutshuru, nella parte centro-orientale del paese, al confine con il Ruanda, quando all’altezza del villaggio di Kibumba, a nord di Goma, uomini armati assalirono il piccolo convoglio probabilmente nel tentativo di rapire il diplomatico. In seguito a un conflitto a fuoco Attanasio venne ferito gravemente all’addome per poi spirare nell’ospedale Onu di Goma, mentre Iacovacci veniva freddato immediatamente.
Ad attaccare il convoglio era stata probabilmente una delle tante bande criminali che da anni colpiscono nella zona entrando in conflitto con i militari regolari, probabilmente uomini scesi dalle montagne del vicino Ruanda, ma per la Procura di Roma due funzionari del Pam avrebbero omesso di attuare le misure di sicurezza previste. Nella fattispecie avrebbero dato alle autorità due nomi falsi e non quello dell’ambasciatore e del militare per facilitare i premessi degli uffici locali, per di più richiesti non nei tempi previsti dai protocolli Onu. Inoltre i due funzionari non avrebbero avvertito la Monusco del viaggio dell’ambasciatore con un preavviso di cinque giorni, anche qui come previsto, cosa che avrebbe permesso di garantire una scorta adeguata e mezzi blindati. Avrebbero anche dato false rassicurazioni a Iacovacci, il quale aveva chiesto maggiore protezione e l’utilizzo di mezzi blindati. Avrebbero insomma “omesso, per negligenza, imprudenza e imperizia” ogni “cautela idonea a tutelare l’integrità fisica dei partecipanti alla missione Pam che percorreva la strada RN2 sulla quale, negli ultimi anni, vi erano stati almeno una ventina di conflitti a fuoco tra gruppi criminali ed esercito regolare”.
I due funzionari del Pam rischiano ora una condanna per omicidio colposo.
Nel frattempo continuano le indagini delle autorità congolesi per risalire agli autori dell’omicidio. Un testimone del villaggio di Kibumba ha raccontato che, dopo l’uccisione dell’autista Mustapha Milambo, Attanasio e Iacovacci erano stati rapiti e condotti nella foresta, ma che da lì a poco i banditi si erano imbattuti nelle guardie forestali, e che nel conflitto a fuoco i due italiani erano stati colpiti.
Le autorità congolesi hanno individuato nel capo della banda “Aspirant” l’autore materiale degli omicidi, e in gennaio le autorità congolesi hanno arrestato alcuni giovani membri della banda, coinvolti nei fatti, ma l’assassino resta ancora ricercato.
Attanasio era a Kinshasa dal 2017 come consigliere di legazione e poi come capomissione, e dal 2019 come ambasciatore. Sensibile alle emergenze sociali del continente africano, era moto attivo in programmi di aiuto promossi dalla Comunità di Sant’Egidio.