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Ancora grane giudiziarie per il 70enne ex generale e presidente del Pakistan Pervez Musharraf, da oltre un mese in un ospedale militare di Rawalpindi per disturbi al cuore: oggi gli è stato recapitato l’ennesimo mandato di arresto spiccato da un tribunale speciale dove si legge l’accusa di alto tradimento.
Il 18 aprile scorso era stata l’Alta corte di Islamabad ad incriminarlo per le restrizioni imposte alla magistratura dopo la decisione del 2007 di dichiarare lo stato d’emergenza; il 20 agosto è stato accusato dal tribunale antiterrorismo di Rawalpindi di complicità nell’omicidio della leader dell’opposizione Benazir Bhutto, avvenuto nel 2007; il 10 ottobre, poche ore dopo essere stato rilasciato dietro al pagamento di una cauzione di 14mila euro, è stato nuovamente arrestato in quanto ritenuto personalmente responsabile della morte di più di cento persone nel raid di un commando contro la Moschea Rossa nel 2007.
Musharraf era tornato in marzo in Pakistan con l’intenzione di partecipare alle elezioni presidenziali, dopo quattro anni di auto-esilio vissuto fra Londra e Dubai.
La scorsa settimana i giudici avevano respinto la richiesta di autorizzare Musharraf, 70 anni, a recarsi all’estero per cure mediche.
