PNG. Sono stati liberati gli ostaggi trattenuti da un gruppo armato separatista

di Alberto Galvi

Il primo ministro della PNG (Papua Nuova Guinea), James Marape, ha dichiarato che sono stati liberati gli ostaggi trattenuti per una settimana in una località degli altopiani da un gruppo armato separatista. I rapiti erano membri di una spedizione archeologica, un professore neozelandese che lavora per un’università australiana, due laureati di un’università locale e un coordinatore del programma, presi in ostaggio da uomini pesantemente armati che chiedevano un riscatto in denaro.
Gli studiosi si trovavano nel villaggio remoto di Fogoma’iu, nella regione del Monte Bosavi, vicino al confine tra le province di Southern Highlands e Hela. All’inizio di questa settimana i rapitori hanno rilasciato una donna che faceva parte del gruppo. Il professor Bryce Barker e il dottorando Teppsy Beni della University of Southern Queensland, e la ricercatrice del Papua New Guinea National Museum Jemina Haro sono stati liberati in un blitz delle forze dell’ordine: la polizia aveva negoziato con i sequestratori, che inizialmente avevano chiesto un riscatto di 1 milione di dollari prima di abbassare il prezzo richiesto e abbandonare una scadenza di 24 ore, quindi è intervenuta con un’azione rapida.
Gli altopiani della PNG sono una vasta distesa di colline ricoperte di giungla dove il governo centrale e le forze di sicurezza hanno poco controllo. Negli ultimi anni le regioni hanno visto un aumento della guerra tribale e la proliferazione delle armi.
La PNG, una nazione del Pacifico di oltre 9 milioni di persone, condivide l’isola nella parte occidentale con l’indonesiana Nuova Guinea, la irrequieta provincia della Papua Occidentale.