Precisazioni su rientro italiani all’estero

Farnesina

In merito a quanto riportato oggi dal quotidiano Libero nell’articolo “Frontiere chiuse. Conte e Di Maio mollano gli italiani bloccati all’estero”, si precisa che l’azione della Farnesina e di tutta la sua rete all’estero per favorire il rientro dei connazionali è stata, e rimane, incessante. Sin dall’inizio della gravissima situazione di pandemia globale, la Farnesina – attraverso l’Unità di Crisi, le Ambasciate e i Consolati – si è mobilitata in un’operazione senza precedenti, che ha permesso di riportare a casa e in sicurezza da tutto il mondo oltre 60mila connazionali con più di 420 tra voli commerciali in deroga alla programmazione ordinaria e altri tipi di collegamenti.
In relazione ai casi citati nell’articolo, si fa presente quanto segue. Sono oltre 2.500 i connazionali che si trovavano temporaneamente in Brasile e che sono rientrati con successo in Italia. Oggi partiranno da Orlando, con un volo speciale organizzato in raccordo con Neos, gli oltre 100 ragazzi italiani rimasti bloccati in Florida. In Marocco, nonostante le Autorità locali abbiano sospeso i collegamenti aerei e marittimi con l’estero, sono già stati organizzati cinque voli e un collegamento marittimo speciale. Sono già rientrati in Italia dal Sudafrica con voli speciali tutti i connazionali che lo hanno richiesto, mentre si continua a lavorare per assicurare il rientro dal Madagascar dei 35 connazionali che desiderano farlo e che non hanno fruito delle opportunità messe di disposizione nei giorni precedenti. In Thailandia, oltre a una puntuale informazione sui voli commerciali disponibili, è stato messo a disposizione dei connazionali un volo speciale, oltre ai voli speciali organizzati dai partner europei. È stata inoltre fornita la necessaria assistenza per fare rientrare gli italiani che si trovavano in Laos. Grazie al nostro intervento, la compagnia Qatar Airways ha deciso di mantenere aperte le rotte che consentono il collegamento dall’Australia all’Italia.
L’Unità di Crisi riceve ogni giorno circa 5mila telefonate e 1.500 e-mail, e inoltre migliaia di richieste di assistenza giungono ad Ambasciate e Consolati in tutto il mondo. Pur ricorrendo al lavoro “agile”, abbiamo continuato a garantire l’assistenza ai connazionali. In un momento così delicato, quindi, risulta se non altro spiacevole dover anche replicare a dichiarazioni non corrette. Il Ministero degli Esteri continuerà a prestare tutta l’assistenza possibile agli italiani bloccati all’estero, che si trovino in condizioni di emergenza e stiano affrontando difficoltà impreviste.