Rdc. Tshisekedi punta a rivedere glia accordi minerari con la Cina

di Giuseppe De Santis –

Come molti altri stati africani, anche la Repubblica Democratica del Congo ha firmato accordi con la Cina per investimenti, prestiti e infrastrutture in cambio di sfruttamenti minerari ed esportazione di materie prime. Nello specifico la Cina avrebbe avuto accesso ai depositi di rame e cobalto della Rdc per un valore di 93 miliardi di dollari, e in cambio il paese asiatico si è impegnato a costruire infrastrutture per un valore di 3 miliardi di dollari; a estrarre i minerali è la società Sicomines, posseduta per il 68% dal Group of Chinese Enterprises e per il rimanente 32% dalla società statale congolese Gecamines.
Questo accordo era stato firmato dal precedente presidente Joseph Kabila ed è stato fortemente criticato da molti perchè considerato troppo generoso verso la Cina, ma si è appreso oggi che l’attuale presidente Felix-Antoine Tshisekedi Tshilombo intende avviare una rinegoziazione per portare la quota azionaria detenuta da Gecamines dall’attuale 32% al 70%.
Tshisekedi punta su un rapporto dell’Ispection generale des finances che sottolinea come negli ultimi 15 anni dei 3 miliardi di dollari promessi dalla Cina per le infrastrutture ne sono stati impegnati solo 822.