Report BCE. Sistema bancario Ue stabile ma 6 istituti non superano i test

a cura della redazione di Banca Magazine – 

Ogni anno la Banca Centrale Europea (Bce) effettua sulle banche sottoposte alla sua vigilanza un test di revisione e valutazione prudenziale. Cerchiamo di capire il motivo che spinge la Bce ad effettuare questi test, quali i criteri presi in considerazione e quali i risultati che è stato possibile ottenere.

Il test di revisione e valutazione prudenziale della Bce
Lo SREP – Supervisory Review and Evaluation Process è un test che consente alla Bce di comprendere quale sia la situazione delle banche sotto la sua supervisione e vigilanza, sia per quanto riguarda i requisiti patrimoniali in loro possesso che per quanto concerne la gestione dei rischi. Si tratta quindi di un test di fondamentale importanza, per capire se nel suo insieme il sistema bancario europeo funziona o se ci sono delle criticità che devono essere passate al vaglio. Se queste ultime sono presenti, la Bce, grazie a questi controlli, riesce a scoprirle in modo tempestivo e può richiedere agli istituti di credito di mettere in atto delle modifiche alla loro gestione per riuscire a superarle.

La situazione secondo il test della Bce: il sistema bancario è positivo per il 2019
Il test che la Bce ha condotto ha avuto esiti generalmente positivi. A quanto pare infatti la maggior parte delle banche europee (109 su 115) è in possesso di un livello del coefficiente di solidità Cet1 elevato, superiore rispetto ai requisiti patrimoniali nel loro complesso. Solo 6 banche avrebbero un livello del coefficiente di solidità basso.
Non sono stati resi noti, almeno per il momento, i nomi degli istituti che non sono riusciti ad ottenere dei risultati soddisfacenti, banche a cui la Bce ha però inviato apposita comunicazione affinché adottino quanto più velocemente possibile delle azioni correttive. Il fine infatti è che con azioni ad hoc sia possibile risanare la situazione e ottenere finalmente una maggiore stabilità, così che i test del 2020 possano portare a risultati ancora più positivi.
Nonostante la presenza di queste 6 banche in negativo, la Bce si dice più che soddisfatta della situazione e dei risultati ottenuti. Rimane ancora molto da fare per poter ottenere dei risultati che possano dirsi soddisfacenti al cento per cento, ma il sistema bancario europeo sembra essere sulla buona strada. A detta della Bce, ciò che deve essere modificato riguarda soprattutto i modelli imprenditoriali e la governance interna, nonché la gestione dei rischi operativi.

I criteri di valutazione della Bce
Detto questo, i criteri che la Bce ha preso in considerazione per la valutazione delle banche sono realizzabilità e sostenibilità del modello imprenditoriale, governance interna e gestione dei rischi, rischi di capitale, di liquidità e di provvista. Per ogni elemento, la Bce ha previsto un punteggio da 1 a 4: 1 corrisponde al voto migliore mentre 4 al peggiore. Questi punteggi sono poi stati integrati in un valore complessivo, sempre da 1 a 4, in conformità con gli orientamenti SREP dell’Autorità bancaria europea.
Stando a quanto riportato dalla Bce nessuna banca europea ha ottenuto un punteggio pari a 1. Gli istituti con punteggio 2 sono diminuiti. Dal 2018 al 2019 si è passati infatti da una percentuale del 52% al 49%. Le banche con punteggio 3 sono invece aumentate: se nel 2018 erano pari al 38% del totale, oggi sono invece il 43%; infine quelle valutate con un 4 sono diminuite dal 10% all’8%.