Romania. Proteste per il decreto salva-corrotti. Si dimette il ministro Jianu

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Almeno 200mila persone sono scese in piazza a Bucarest, in Romania, in quella che è stata la più massiccia manifestazione dal 1989, quando venne deposto il regime comunista di Nicolae Ceausescu.
Il tema della protesta, sfociata anche in sporadici disordini con le forze dell’ordine finiti con un bilancio di 6 feriti e una sessantina di arresti, era quello della corruzione e quindi contro il governo di Sorin Grindeanu, accusato di voler passare un “colpo di spugna” per salvare i corrotti. Effettivamente l’altro ieri il governo ha approvato und decreto d’urgenza volto a depenalizzare reati come l’abuso d’ufficio e la corruzione a patto che si trattasse di somme minori, in un paese dove quella della corruzione è una piaga dai livelli drammatici, con molti politici sotto inchiesta; il premier socialdemocratico ha inoltre proposto un’amnistia volta ad alleggerire il sovraffollamento nelle carceri.
“Ladri, ladri” è stato lo slogan andato per la maggiore, e cortei di protesta ci sono stati anche a Timisoara a Cluj, Iasi e Sibiu.
Considerando “la cosa etica da fare”, si è dimesso il ministro per gli Affari e il commercio Florin Jianu.