Russia. Dal reggimento al “Batalonnaya Takticheskaya Gruppa”

di Giampaolo Sordini

Le guerre russe in Afghanistan (1979-1989) e Cecenia (1994-96 e 1999-2006) hanno imposto alle forze di terra russe di adeguarsi ad una guerra non lineare, mancante di una chiara linea del fronte e di un’area posteriore. Il combattimento è stato frammentato in uno scontro ravvicinato, combattimenti, dove la resistenza afgana ha lanciato o posto in atto attacchi improvvisi contro convogli, avamposti ed elementi di sicurezza, imboscate, ha minato pesantemente strade e combattuto all’interno dei centri urbani.
In Cecenia invece la resistenza locale utilizzava il concetto di “attacco e ritirata” e “attacco di sciami di api di notte.” Spesso la resistenza cecena formava gruppi di fuoco mobili. Due mortai con equipaggi, ciascuno collocato in un veicolo da cross country, accompagnati da mitraglieri, granatieri, cecchini e fucilieri. I veicoli entravano in un’area, sparavano dai cinque ai sei colpi di mortaio accompagnati da fuoco a traiettoria piatta dalle armi di supporto e poi si spostavano rapidamente in una nuova area di tiro. L’artiglieria russa di solito non era in grado di rispondere abbastanza rapidamente per interdire il campo di battaglia.
L’esercito russo si rese conto che doveva aumentare la sua capacità di risposta e di iniziativa attraverso l’agilità, la mobilità e l’azione indipendente su un’area molto più ampia. Ciò ha portato alla riforma dei battaglioni di fucilieri motorizzati in gruppi di combattimento mobili (Battalion Tactical Group – BTG, Batalonnaya Takticheskaya Gruppa) aggiungendo artiglieria, carri armati e genio. Il supporto dell’elicottero da combattimento ha completato la formazione aggiungendo il supporto del fuoco accurato a lungo raggio per neutralizzare gli avversari.
Questa combinazione di aviazione e manovre a terra e attacchi di fuoco di supporto si è rivelata efficace nelle aree urbane, in montagna e nella foresta, quando la situazione richiedeva un combattimento indipendente separato dal corpo principale.

Battalion Tactical Group (BTG) o Gruppo Tattico di Battaglione.
Il Battalion Tactical Group russo è una formazione temporanea per la risoluzione di determinati compiti operativi, in sostanza è un battaglione rinforzato composto da 700-800 persone. L’uso dei Battalion Tactical Group (BTG) conferisce la capacità di proiettare le sue forze a livello regionale con un livello elevato di velocità e intensità per raggiungere gli obiettivi tattici ed operativi desiderati, in operazioni limitate e non prolungate. Il BTG è costruito attorno alla sua missione e può essere rinforzato con qualsiasi abilitatore per facilitare la sua missione.
Secondo stime approssimative, il raggio di avanzamento dei BTGs è di 250 km (o tre giorni di autonomia), ma un’operazione su larga scala non può essere eseguita senza una adeguata preparazione logistica – “il tallone di Achille”. Il BTG aumenta notevolmente il livello di autonomia dell’unità e offre maggiore libertà di scelta al personale di comando. Questa forza di solito è composta da tre unità principali: fanteria, mezzi corazzati e artiglieria. Può essere ulteriormente potenziato con altre risorse come Electronic Warfare (EW), Air Defense Artillery (ADA) e altre capacità nell’ambito del controllo del comandante di battaglione.
Un reggimento o una brigata fucilieri motorizzati può dar vita sino ad un massimo di 4 BTGs, avendo in seno tre battaglioni fucilieri motorizzati su tre compagnie fucilieri ciascuno ed un battaglione carri su quattro compagnie (41 MBT)
L’unità base del BTG è un battaglione fucilieri motorizzati montato su cingoli, quindi 40 veicoli da combattimento di fanteria BMP-2 o MT-LB (o 40 veicoli da trasporto per il personale di fanteria BTR-82A). Il battaglione dispone, per il supporto del fuoco, di due plotoni mortai semoventi su 16 2S9 Nona-S (2S23 Nona-SVK per le unità montate su BTR), un plotone mortai su 8 mo. me. da 82 mm.
Il battaglione dispone anche di un plotone con 6 lanciagranate automatici AGS-17 da 30 mm, un plotone missili controcarri su 9 s.a. (solo per quelli montati su BTR- 82A o MT-LB), un plotone lanciafiamme con RPO SHMEL, un plotone di difesa aerea su 9 MANPAD, un plotone da ricognizione con 3 radar da osservazione del campo di battaglia ed un plotone snipers.
Oltre a queste unità, il BTG dispone un plotone trasmissioni, un plotone rifornimenti, un plotone genio, un plotone riparazione e recuperi, una unità medica.
Il BTG normalmente riceve in rinforzo una batteria obici semoventi su 6 2S1 da 122 mm(D-30 howitzer a t.m. se su BTR), ed una compagnia di carri. L’aggiunta della compagnia di carri armati aumenta del 25% il potenziale di combattimento di un battaglione dotato di BMP e dell’80 per cento di quello dotato di BTR. I battaglioni di carri possono essere rinforzati con una compagnia di fucilieri motorizzati.

L’impiego di queste formazioni in Ucraina e cosa non avrebbe funzionato.
Innanzitutto è mancato il fattore sorpresa, cosa fondamentale nella condotta di operazioni militari offensive, dopo giorni di preposizionamento lungo i confini ucraini è stato facile per i difensori stabilire quale fossero le principali direttrici di attacco e quindi preparare una difesa adeguata, senza poi mettere in conto il supporto fornito dall’intelligence USA e NATO. Ci si aspettava, vista la non applicazione del fattore sorpresa, una “robusta” campagna area tesa a sopprimere le difese aeree ucraine e conquistare il dominio dei cieli, movimento, che incomprensibilmente, non è stato fatto e a tutt’oggi l’aeronautica ucraina e le difese operano più o meno efficacemente. La scelta di usare la guerra elettronica (EW) sin dall’inizio in modalità passiva (ascolto) e non in modalità attiva (disturbo, jamming, etc.), avrebbe permesso agli ucraini di usare le radio o mezzi alternativi e quindi di coordinarsi con rapidi e scioccanti attacchi, del tipo mordi e fuggi, contro i “convogli russi” che non avevano né il tempo di reagire e né spazio per manovrare. E quando ci riuscivano, venivano immediatamente rintuzzati da una tempesta di colpi dell’artiglieria ucraina.
La penetrazione in Ucraina è stata fatta su assi rotabili che poco supportavano il flusso di mezzi. Convergere unità d’attacco, di supporto e logistica su pochi assi di movimento ha portato a lunghe code e soste, oltretutto inopportune perché si esponevano al fuoco aereo e dell’artiglieria avversaria. Il non aver rispettato la tabella di marcia e il non adeguamento della logistica (1 autocisterne da 5000 lt. e 3 autocarri da 5 ton. per carbolubrificanti e 9 autocarri da 5 ton per ogni BTG per tutto il resto: munizioni, viveri, acqua, bagaglio, etc.) ha portato all’abbandono di veicoli rimasti senza carburante ed ha compromesso la prosecuzione dello sforzo in profondità. Le unità di terra che costituivano l’avanguardia mancavano di osservatori del fuoco (UO) e controllori aerei (JTAC) quindi si sono mosse prive di supporto aereo e del fuoco dell’artiglieria di supporto, inoltre, l’inadeguatezza dell’acquisizione obiettivi non ha permesso all’artiglieria di manovra di fare il suo lavoro, specie a quella di livello superiore con cal. da 152 mm e MRLS, e forse non sarebbero state in grado di farlo perché situate in coda alle colonne e con spazi limitati di schieramento.
Le unità inoltre, viaggiavano su direttrici di penetrazione così distanti tra loro che non erano in grado di coordinarsi e di supportarsi reciprocamente, inoltre i rallentamenti imposti dal terreno e dagli ucraini hanno causato il più delle volte il mancato ricongiungimento da terra con le VDV (paracadutisti) spesso lanciate in operazioni diurne e rimaste isolate.
La scarsa aderenza logistica ha fatto il resto, specie se fosse vero quanto affermato da alcuni analisti della difesa, secondo cui le unità alle quali era stato ordinato di attraversare il confine avevamo mezzi e materiali in cattivo stato di manutenzione e spesso con pneumatici o pezzi di ricambio di bassa qualità. Ciò ha reso la manovrabilità fuoristrada rischiosa o impossibile, come attesta il gran numero di foto di attrezzature russe abbandonate in campi intasati di fango, con pneumatici o assi rotti.

(Foto: Depositphotos).