Russia. Import-export: Mosca esorta gli altri paesi BRICS a estendere l’uso delle valute nazionali

di Alberto Galvi

Il governo russo ha esortato gli altri paesi membri del gruppo BRICS (Brasile, Cina, India, Russia e Sudafrica) ad estendere l’uso delle valute nazionali per le operazioni di import-export e integrare i sistemi di pagamento. Le nazioni BRICS costituiscono importanti economie mondiali e hanno un’influenza significativa sugli affari internazionali.
Dopo l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio scorso, la Russia è stata colpita dalle sanzioni dei paesi occidentali, che l’hanno tagliata fuori dal sistema finanziario globale e da quasi la metà delle sue riserve di valuta estera. All’inizio di marzo le carte di pagamento internazionali Visa e MasterCard hanno sospeso le operazioni in Russia, mentre le maggiori banche russe hanno perso l’accesso al SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), cosa che ha impedito al governo di utilizzare le riserve di valuta estera di 630 miliardi di dollari.
Sebbene nessuna delle altre nazioni BRICS stia partecipando alle sanzioni economiche contro la Russia, la banca multilaterale istituita dai cinque paesi, la NDB (New Development Bank), ha annunciato di aver sospeso le nuove transazioni in Russia. L’NDB è una istituzione finanziaria creata nel 2014 per mobilitare risorse per progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile nelle economie dei paesi emergenti.
Inoltre i paesi BRICS hanno creato nel 2015 la CRA (Contingent Reserve Arrangement) per compensare la mancata realizzazione delle riforme del FMI (Fondo Monetario Internazionale), che erano state a lungo promesse ma bloccate dagli Stati Uniti.
La CRA ha comunque il potenziale per essere trasformata in una valida alternativa BRICS al FMI, in quanto propone di fornire ai paesi membri supporto di liquidità a breve termine. La situazione economica globale è notevolmente peggiorata a causa delle sanzioni, le quali hanno la conseguenza di colpire le fondamenta del sistema monetario e finanziario internazionale basato sul dollaro degli Stati Uniti.
Per questa ragione si necessita dell’uso delle valute nazionali per le operazioni di esportazione-importazione. La Russia ha istituito l’SPFS (Financial messaging system of the Bank of Russia), in alternativa al SWIFT, e il proprio sistema di pagamento con carta MIR ha iniziato a funzionare nel 2015. Questi strumenti finanziari sviluppati da Mosca servono per proteggere il paese dall’aumento delle sanzioni.
Nel frattempo i ministri BRICS hanno confermato l’importanza della cooperazione negli sforzi per stabilizzare l’attuale situazione economica, e la Banca centrale russa ha tagliato ancora il tasso di interesse, con la prospettiva di ulteriori tagli nelle prossime riunioni dei paesi BRICS.