di Giacomo Dolzani –
Tre soldati turchi sono rimasti uccisi ed altri dieci feriti in un raid compiuto dall’aeronautica siriana nel governatorato di Aleppo, situato nella parte nord occidentale della Siria, al confine con la Turchia, ed una delle zone più calde del conflitto che da ormai oltre 5 anni dilania il paese mediorientale.
I media turchi, basandosi sulle dichiarazioni rilasciate dalle forze armate, hanno infatti riferito che le truppe di Ankara sarebbero state prese di mira dai caccia delle forze governative siriane del presidente Bashar al-Assad, i quali avrebbero bombardato le loro postazioni; una versione che ha smentito quella precedentemente diffusasi sulla stampa turca, secondo la quale l’attacco era stato compiuto da terroristi dello Stato Islamico.
Questa è la prima volta che le forze di Damasco attaccano direttamente i militari turchi, stanziati nel paese nell’ambito dell’operazione Scudo sull’Eufrate, la missione di Ankara in Siria volta ufficialmente a combattere l’Isis a fianco dei ribelli dell’Esercito Libero Siriano, formazione in opposizione ad Assad, ma che in realtà punta soprattutto a contrastare l’avanzata dei curdi dell’Ypg, visti dal governo turco come una minaccia che potrebbe rafforzare la minoranza appartenente a questo popolo stanziata nella parte orientale della Turchia, contro la quale Ankara punta invece a compiere una pulizia etnica.
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