Siria. I curdi paventano una prossima invasione turca

di Gianni Sartori

L’Amministrazione autonoma della Siria del Nord e dell’Est (AANES) ha richiamato l’attenzione dell’ONU e di altri organismi internazionali sulle minacce di invasione del Rojava da parte della Turchia. Un attacco che sicuramente comporterebbe gravi conseguenze per la pace e la sicurezza a livello internazionale. Come ha sottolineato l’AANES, ultimamente la minaccia è diventata ancora più concreta, prossima con “la mobilitazione di forze militari turche alla frontiera nord della Siria, all’est dell’Eufrate”. Scopo di Ankara è per l’Amministrazione autonoma quello di invalidare il progetto democratico curdo e “destabilizzare la sicurezza e la coesistenza tra le varie componenti del popolo siriano”. il rischio è che verrebbero estesi e generalizzati i metodi repressivi, al limite della pulizia etnica, ampiamente adottati nella regione di Afrin ormai da oltre un anno.
Condannando e denunciando le minacce del regime turco, l’AANES ha dichiarato che “l’Amministrazione autonoma, con tutte le sue componenti etniche e religiose, si unirà per fare fronte a tali minacce e resisterà in ogni modo possibile per difendere la sicurezza, la stabilità, la coesistenza in questa regione dove vivono oltre cinque milioni di persone, compresi gli sfollati e i rifugiati, senza dimenticare le migliaia di esponenti di Daesh (Isis) detenuti nelle nostre prigioni”.
Nel comunicato è stato ricordato poi che “i popoli del nord e dell’est della Siria hanno combattuto il terrorismo mondiale”, morendo a migliaia. Mentre la comunità internazionale si interroga sulla situazione di Idlib, sembra invece voler ignorare quanto sta per accadere nel Rojava.
Infine l”AANES ha assicurato che “il nostro progetto politico è democratico e non secessionista”, affermando così di voler mantenere l’unità sia del territorio che del popolo siriano.