Siria. L’Isis tenta di riunire le sacche ad est: bombardamenti di Usa ed Sdf

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Le Sdf, sigla che raccoglie le formazioni curde (Ypg) ma anche milizie sciite, cristiane e sunnite fedeli a Damasco, stanno bombardando da diverse ore le postazioni dell’Isis ad est dell’Eufrate, nella regione di Deir Ezzor. A supportare le operazioni vi sono i raid aerei statunitensi della missione Inherent Resolve, che hanno colpito obiettivi da Hajin fino a Baghuz.Lo scopo è quello di evitare che i jihadisti rompano la sacca di Deir Ezzor per unirla a quella situata nel deserto di Badia attraverso un attacco ad Abu Kamal, mentre il proposito delle Sdf e degli statunitensi è quello di tenere i due nuclei separati in attesa di avviare l’offensiva dei curdi, al momento bloccata dalle operazioni militari dei turchi a ovest. A tale scopo gli Usa stanno facendo pressioni sulla Turchia per giungere ad una de-escalation nella regione di Manbij (Bambice), e due giorni fa ai pattugliamenti dei turchi si sono uniti militari di Washington, dove c’è interesse a contenere le ostilità fra i due gruppi.
Intanto la Russia ha reso noto che i jihadsti dell’Isis nelle regioni del deserto di Badia e di Deir Ezzir sono stimati dall’intelligence in 4mila unità di cui 800 iracheni, i quali in vista di un’offensiva delle Sdf potrebbero tentare di oltrepassare il confine iracheno. Il governo di Baghdad ha così provveduto a rafforzare la presenza militare al confine.