Slovacchia. Fermati tre italiani per l’omicidio del reporter Jan Kuciak: indagava sulla ‘Ndrangheta

di Guido Keller

Le autorità slovacche hanno provveduto al fermo di tre cittadini italiani per l’omicidio del giovane reporter Jan Kuciak. I tre sono l’uomo d’affari Antonino Vadalà, il fratello Bruno e un cugino, Pietro Catroppa, individuati presso due abitazioni descritte dai media come “fortezze” per le inferriate e le telecamere, situate nella Slovacchia orientale, a Michalovce e Trebisov.
Il 27enne Jan Kuciak lavorava per Aktuality.sk sul quale stava scrivendo della presenza della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, in particolare di quattro famiglie della ‘Ndrangheta, e dei suoi legami con individui del team del premier Robert Fico. Le persone che venivano indicate erano Maria Troskova, assistente del premier, e di Vilem Jasan, ex deputato e poi segretario del Consiglio di sicurezza, entrambi dimessisi ieri dopo aver respinto ogni accusa e dopo aver parlato di “strumentalizzazioni” da leggersi “nella lotta contro il premier”. Il ministro della cultura Marek Madaric ha invece lasciato il suo incarico in segno di protesta commentando che “Con l’uccisione di un giornalista non posso pensare di ricoprire in modo sereno l’incarico di responsabile di questo ministero”.
Kuciak e la fidanzata Martina Kusnirova sono stati uccisi il 22 febbraio nel loro appartamento situato presso la cittadina Velka Maca, a 65 chilometri da Bratislava.
Oltre ai fratelli Vadalà e a Pietro Catroppa, in stato di fermo vi sono anche tre individui legati al mondo dello spaccio di droga, i quali in una conversazione intercettata dalla polizia avevano parlato di “prendere le armi” per recarsi nel paese dove abitavano Kuciak e la fidanzata.
In Slovacchia, in particolare nella capitale Bratislava, si stanno svolgendo manifestazioni delle opposizioni indirizzate contro il premier Robert Fico.