SLOVENIA. Lavrov a Lubiana per spingere per il South Stream. Ma Bruxelles ormai guarda oltre

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lavrovE’ sempre più competizione aperta fra chi spinge per il gasdotto Tanap-Tap, che porterà il gas dall’azerbaigiana Baku fino alla Puglia (magari convogliando anche quello iraniano) e la Russia, che vuole a tutti i costi il South Stream per far arrivare nel ricco mercato europeo il proprio gas passando sotto il Mar Nero e tagliando l’Ucraina: il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, si è recato oggi a Lubiana, in Slovenia, per discutere della linea che porterà il metano dal proprio paese in Europa. Già alla vigilia del viaggio di Lavrov si è potuto leggere in un comunicato emesso da Mosca che “esiste un obiettivo comune con Lubiana, ovvero quello di trovare soluzioni che consentano ai partecipanti del South Stream di adempiere ai loro obblighi, previsti da accordi intergovernativi, senza violare le norme legali Ue e le direttive sul settore energetico”.
Tuttavia proprio da Bruxelles arrivano continui ostacoli alla realizzazione del mastodontico progetto, anche perché alla luce di quanto avvenuto in Crimea ed in Ucraina, una dipendenza energetica può comportare l’avallo ad una politica contraria all’essenza stessa dell’Unione europea.
Come l’Europa deve importare il gas, così la Russia ha la necessità di venderlo, dal momento che vi ricava 130 miliardi di euro l’anno, 116 in più per anno di quanto contrattato di recente con la Cina.
Ieri Lavrov è stato in Bulgaria dove ha potuto costatare che su richiesta di Bruxelles i lavori per la costruzione del gasdotto sono stati sospesi: “Purtroppo – ha riferito il ministro degli Esteri – l’attività del gruppo di lavoro è stata congelata su richiesta di Bruxelles”, per cui “speriamo in uno sblocco perché c’è ogni ragione di credere che si possa raggiungere un risultato accettabile per entrambi”.
Bruxelles aveva annunciato l’apertura di una procedura Ue contro la Bulgaria proprio per irregolarità negli appalti relativi al South Stream.