Somalia. Farmajo deve attuare l’accordo sulle elezioni dopo la scadenza del suo mandato

di Alberto Galvi

Per il presidente somalo Mohamed Abdullahi Farmajo è scaduto il mandato di quattro anni e i partner internazionali della Somalia, compresi gli Usa, hanno espresso preoccupazione per l’impasse politico che ha ritardato le elezioni presidenziali e parlamentari del Paese.
Le elezioni parlamentari erano originariamente previste per il 2020, ma poi sono state rinviate due volte a causa delle dispute sui dettagli delle elezioni tra il governo centrale di Mogadiscio e gli Stati membri federali semi-autonomi che sono: South West State, Puntland, Galmudug, Jubaland, Hirshabelle e Somaliland.
La Somalia avrebbe dovuto tenere elezioni parlamentari indirette alla fine dell’anno scorso, prima delle elezioni presidenziali dell’8 febbraio di quest’anno. Il processo è stato frenato da disaccordi tra le parti politiche interessate su chi farà parte della commissione che sovrintenderà alle urne.
Inoltre è di nuovo esplosa nel Paese la violenza jihadista con 12 membri delle forze di sicurezza somale uccise in un’esplosione nei pressi della città di Dhusamareb. I militanti di al-Shabaab hanno rivendicato l’attentato.
Il presidente Farmajo tenterà con la sua amministrazione di far rispettare l’accordo del 17 settembre scorso, quando con i leader delle cinque regioni semiautonome della Somalia hanno aperto la strada verso le elezioni parlamentari e presidenziali indirette alla fine del 2020 e all’inizio del 2021. Ciò implica che il presidente somalo rimarrà in carica fino a quando le parti non saranno in grado di concordare un modo per scegliere il suo successore.
I leader politici divisi della Somalia non sono finora riusciti a trovare un accordo su come procedere con le elezioni. Il governo centrale controlla solo una parte del suo territorio nazionale, e i frequenti attacchi del gruppo armato al-Shabaab hanno fatto sembrare sempre più ostico l’esercizio della democrazia.
Il modello rappresentativo che vede esprimere una persona un voto è stato abbandonato per un complesso sistema indiretto in cui delegati speciali individuati dagli anziani dei clan scelgono i legislatori del Paese, che a loro volta scelgono il presidente il quale è poi eletto dai 275 membri della Camera del Popolo e dai 54 del Senato.
Nel sistema elettorale indiretto somalo i 27.775 delegati elettorali sono quasi il doppio rispetto all’ultima volta. I 275 membri della Camera del Popolo sono eletti indirettamente dai collegi elettorali, ciascuno composto da 51 delegati selezionati dai 136 anziani tradizionali in consultazione con gli anziani dei sotto clan. I 54 senatori sono invece eletti indirettamente dalle assemblee statali.