Stati Uniti. La Marley Natural punta al primato nel mercato della cannabis

di C. Alessandro Mauceri –

marley_naturalQuando è stato reso noto che in molti Stati degli USA sarebbe stato legalizzato l’utilizzo di droghe per scopi ricreativi, è apparso subito chiaro che non sarebbe passato molto tempo per vedere molte aziende scatenarsi per conquistare fette di mercato. E così è stato.
Nei giorni scorsi, è stato ufficializzato l’accordo tra gli eredi del cantante giamaicano Bob Marley e la Privateer Holding, una società di private equity di Seattle. Oggetto dell’accordo il lancio di un nuovo marchio, la “Marley Natural“, che intende essere il primo brand globale ad occuparsi della vendita di marijuana. Il lancio dei nuovi prodotti è previsto per il 2015 in diversi Paesi del mondo e negli Stati americani che hanno legalizzato il commercio della marijuana, ma intanto è già stato allestito un sito web per raggiungere i clienti.
Obiettivo, ovviamente, quello di sfruttare l’immagine del famoso artista per vendere di più.
“Se cerchi nella storia una persona il cui nome sia associato a questo prodotto è Marley”, ha detto Brendan Kennedy, amministratore delegato di Privateer. Secondo l’azienda, Marley fumava marijuana nell’ambito della sua fede Rastafarian, ritenendo che la droga fosse uno strumento per la “crescita spirituale”.
“Le opinioni sulla cannabis stanno cambiando”, ha detto Cedella, la figlia del cantante: “La gente ne riconosce i benefici e nostro padre è stato un leader di questo cambiamento”.
Ora che l’uso di droghe è diventato legale, quindi, perché non utilizzare l’immagine del padre? E non solo sotto forma di droghe da consumare in modo tradizionale. L’azienda americana, infatti, intende sfruttare il nuovo mercato in tutti modi possibili: con il marchio “Marley Natural” saranno messi in commercio diversi prodotti, tra cui creme per la pelle e burro di cacao alla cannabis e altri accessori “come piacevano a lui”. Tutti aventi come unico denominatore la materia prima: la marijuana.
Sono già molti quelli che hanno richiesto la licenza per aprire nuovi negozi negli Stati in cui l’uso di questa droga è stato legalizzato: poche ore dopo la pubblicazione dei risultati del referendum che ha dato il via libera alla legalizzazione della marijuana per scopi ricreativi, nello Stato di Washington, erano già state presentate più di 300 richieste di licenze per l’apertura di nuovi punti vendita.
Quale sarà il prossimo passo? Non si sa ma c’è già chi pensa di estendere il mercato anche ad internet o aprire delle “succursali” nei grandi centri commerciali.