Svezia. Attacco a Vetlanda: per gli inquirenti potrebbe trattarsi di terrorismo

Un afgano di 22 anni ferisce 8 persone, tre in pericolo di vita.

di Enrico Oliari

Gli inquirenti svedesi sono orientati a ritenere che l’attacco di ieri, compiuto da un giovane afgano di 22 anni, sia da attribuire alla matrice terroristica, anche se con tutta probabilità potrebbe trattarsi dell’azione di un cosiddetto “lupo solitario”.
Il giovane, giunto nel 2018 in Svezia, ha colpito a Vetlanda, città a circa 270 chilometri a sud-ovest di Stoccolma, dove viveva: armato di coltello ha colpito 8 passanti nei pressi della stazione ferroviaria di Bangardsgatan, e per quanto dalla polizia non siano giunte informazioni precise, fonti mediche hanno riferito che due dei feriti sono in gravi condizioni e tre in pericolo di vita.
Immediatamente la zona è stata raggiunta da numerose pattuglie di polizia, e gli agenti sono riusciti a ferire l’attentatore che è stato portato in ospedale sotto custodia.
Il premier svedese Stefan Lofven ha parlato di “atto terribile”, ad ha esortato tutti a “inviare un pensiero alle persone colpite dalla violenza e agli uomini e alle donne dell’assistenza sanitaria, della polizia e del comune che lavorano per prendersi cura dei feriti e ripristinare la sicurezza”.
La Svezia, paese che ha fatto dell’accoglienza dei rifugiati una politica di base, è sempre più teatro di proteste e di scontri per motivi razziali, ed è stata in passato presa di mira da azioni terroristiche: nel maggio 2019 una donna ebrea è stata accoltellata a Helsingborg, nel gennaio 2018 l’esplosione di un ordigno presso una stazione metro ha ucciso un uomo di 60 anni, nell’aprile 2017 l’uzbeko 39enne Rakhmat Akilov ha investito intenzionalmente con un camion e ucciso 4 persone, tra le quali una bambina di 11 anni. Risale invece al 2011 la strage compiuta da Andres Breivik, che uccise 77 persone.