Svezia. La prcura vuole Assange per processarlo per stupro

Ma gli avvocati avranno gioco facile per decorrenza dei termini e perché la procura aveva archiviato il caso.

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Non solo gli Usa vogliono Julian Assange, lì sotto accusa per aver messo in rete una miriade di documenti segreti riguardanti la politica interna ed esterna di Washington, nonché molte scomode verità sulle missioni in Iraq e in Afghanistan, tra cui le prove dei rapporti tra i servizi segreti Usa e i talebani, l’uccisione di civili e la presenza di un’unità specifica di militari con “licenza di uccidere”, ma anche il doppio gioco del Pakistan, alleato degli Usa, la corruzione in Kenya, le torture a Guantanamo e il supporto all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro sporco di un’importante banca svizzera.
Ora anche la Svezia ne reclama l’estradizione per giudicarlo in base “a sospetto caso di stupro, io farò richiesta di un mandato d’arresto europeo”, ha reso noto la procuratrice svedese Eva-Marie Persson.
In realtà gli avvocati di Assange dovrebbero avere gioco facile, dal momento che esattamente due anni fa la stessa procura svedese aveva archiviato il fascicolo aperto 7 anni prima ed aveva ritirato il mandato d’arresto internazionale.
Assange è oggi agli arresti in Gran Bretagna dove un tribunale di Londra lo ha condannato a quasi un anno di reclusione per aver violato nel 2012 i termini della libertà provvisoria rifugiandosi nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra.
Da lì è stato espulso dopo la lunga permanenza non sempre gradita (gli era stato chiesto anche di pulire il suo bagno, di farsi il letto e di provvedere agli escrementi del suo gatto) su decisione del nuovo presidente Lenin Moreno, il quale ha deciso di sbloccare l’assurda situazione e di ritirare la protezione concessa dal predecessore Rafael Correa.