Takeshima. Seul rinfaccia nuovamente a Tokyo la storia

di Guido Keller –

”Il richiamo a stato di diritto e leggi internazionali non dovrebbe essere sfruttato a fini politici”: così ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Sud, Cho Tai-young, la proposta del premier giapponese, Yoshihiko Noda, formulata nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, di risolvere la questione della contesa territoriale sulle isole Takeshima (o Dakodo) affidandosi alla Corte internazionale di giustizia.
In un’intervista ai media sudcoreani, Cho Tai-young ha ricordato al Giappone che “la corretta individuazione della storia è altrettanto importante quanto il diritto”, ma non è la prima volta che dalla Corea del Sud rinfaccia a Tokyo i massacri e le donne schiavizzate e violentate durante l’invasione nipponica nella seconda guerra mondiale proprio nella discussione sull’appartenenza degli isolotti in questione, disabitati, ma ricchi di gas.
Speranze, se pur minime, sono riposte nell’incontro che vi dovrebbe essere a margine dell’Assemblea dell’Onu fra i ministri degli Esteri dei due Paesi, Kim Sung-hwan e Koichiro Gemba. Atre isole contese sono le Semkaku (Giappone, Cina e Taiwan) e le Kurili (Giappone e Russia).