Timor Est. Elezioni presidenziali: ballottaggio il prossimo 19 aprile tra Horta e Guterres

di Alberto Galvi

Le elezioni presidenziali di Timor Est si avviano verso il secondo turno del 19 aprile con il ballottaggio tra l’ex presidente Jose Ramos-Horta, del partito CNRT (Congresso Nacional de Reconstrução de Timor), e l’attuale presidente Francisco “Lu Olo” Guterres del partito Fretilin (Frente Revolucionária do Timor-Leste Independente), dato che nessun candidato ha ottenuto una netta maggioranza al primo turno di votazioni.
Le elezioni presidenziali del 19 marzo sono state le quinte dall’indipendenza del paese del 2002, e hanno visto la partecipazione di 16 candidati di cui quattro donne, tra cui Armanda Berta dos Santos del partito Khunto (Kmanek Haburas Unidade Nasional Timor Oan) che si è classificata al terzo posto.
Il vincitore del ballottaggio entrerà in carica il 20 maggio, il giorno del 20mo anniversario dell’indipendenza del paese dall’Indonesia. Durante la campagna elettorale Ramos-Horta, presidente di Timor Est dal 2007 al 2012, e Guterres si sono scambiati le accuse di aver innescato una paralisi politica durata anni.
A Timor Est il presidente è responsabile della nomina del governo e ha anche il potere di porre il veto ai ministri e sciogliere il parlamento. Il presidente in carica Guterres nel 2018 ha rifiutato il giuramento di otto ministri e tre viceministri del governo del primo ministro Taur Matan Ruak sulla base di indagini giudiziarie.
Una reazione questa che ha innescato una situazione di stallo politico che è ancora in corso, in quanto sette ministri erano membri del partito CNRT, il quale ha ritirato il suo sostegno al governo. Dal 2012 al 2017 Taur Matan Ruak è stato anche presidente del paese.
Il paese è stato occupato prima dal Portogallo fino al 28 novembre 1975, e poi dall’Indonesia fino al 20 maggio 2002, dalla quale ha ottenuto l’indipendenza a seguito di un referendum patrocinato dalle Nazioni Unite nel 1999. L’esercito indonesiano ha risposto con attacchi devastanti.
La transizione della nazione verso la democrazia è stata difficoltosa per via delle tensioni politiche tra i due maggiori partiti politici, Fretilin e CNRT, portando a una politica di stallo con il CNRT che ha accusato Guterres e il partito Fretilin di agire incostituzionalmente; il partito Fretilin ha accusato Horta di non essere idoneo a fare il presidente, e di aver innescato una crisi quando era primo ministro nei primi anni 2000.
Inoltre il governo del primo ministro Taur Matan Ruak nel 2020 non ha approvato il bilancio, e da allora il governo non ha un budget annuale, facendo affidamento sui pagamenti mensili dei risparmi del suo fondo sovrano, il Petroleum Fund. Questa crisi ha portato alle dimissioni del primo ministro Taur Matan Ruak nel febbraio 2020, accettando tuttavia di rimanere fino alla formazione di un nuovo governo.
Il governo del primo ministro Taur Matan Ruak ha tentato di combattere la povertà, la disoccupazione e la corruzione, ma la pandemia e il ciclone Seroja hanno dato un ulteriore colpo a una economia già fragile, a cui si è aggiunta la diminuzione delle entrate petrolifere offshore, che rappresentano il 90 per cento del suo prodotto interno lordo.