Trasporti e Schengen: un pericolo per l’economia europea

di Davide Gallo – 

scarico merci grandeIl 25 gennaio scorso si è svolto ad Amsterdam un incontro tra i ministri dell’interno dei 28 paesi europei ed extraeuropei che hanno firmato il trattato di Schengen, per discutere sulla proposta della commissione di istituire un corpo europeo di guardie di frontiera per la gestione dei flussi migratori ma, a quanto pare, il meeting non ha portato a nulla concreto.
Il trattato di Schengen rischia di essere sospeso per 2 anni di fronte agli immigrati che pressano alle frontiere dei vari stati per entrare in Europa e, oltre al problema dell’immigrazione si aprirebbe anche quello relativo alla circolazione delle merci e dei beni all’interno dell’Ue.
Diversi stati tra cui Germania, Austria, Francia, Danimarca, Svezia e Norvegia (quest’ultima non è uno stato membro europeo ma ha firmato il trattato di Schengen), hanno steso chilometri di filo spinato e istituito nuovamente controlli alle frontiere con polizia e interpreti per fermare l’avanzata dei migranti e rimandarli indietro, verso i Balcani ma anche verso l’Italia.

L’economia e le merci Schengen.

I danni che potrebbero derivare da una sospensione del trattato però non sono solo di tipo istituzionale, ma anche economico con il rischio di minare la stessa stabilità della Comunità europea, ostacolando, con nuovi “muri”, la circolazione delle merci e degli stessi cittadini europei.
I commerci dall’estero sono già penalizzati da sconvolgimenti climatici e crisi politiche come per esempio l’importazione delle banane dall’Ecuador e per di più, sostiene la Pesc Federica  Mogherini, in un momento come questo in cui l’Europa è in una fase complicata di ripresa economica, sarebbe ancor più controproducente sospendere Schengen.
Questo momento di ripresa economica vede anche l’Italia in un periodo di rinnovamento nel campo dei trasporti. In quanto a materiali usati per il trasporto delle merci, ad esempio, abbiamo ancora molto da imparare da altri stati che ormai usano soprattutto contenitori in plastica per trasportare carni e cibi al posto del cartone che invece è più usato da noi.
I contenitori in plastica che, fra l’altro sono di facile reperimento anche online, assicurano un importante risparmio perché sono riutilizzabili, lavabili e il loro smaltimento è meno oneroso del cartone.
Si pensa che anche in Italia questo tipo di imballaggio sarà gradualmente introdotto a pieno regime, con un incremento di almeno il 25% per il 2016.
Gli imballaggi in plastica sono già molto usati per il trasporto di alcuni tipi di merci ma potrebbero essere utili per molti altri tipi di materiale abbassando notevolmente i costi.