Tunisia. La Banca Mondiale prevede un aumento del disavanzo del bilancio commerciale

di Bessem Ben Dhaou

SFAX (Tunisia). In una dichiarazione pubblicata oggi la Banca Mondiale prevede che “il lento ritmo della ripresa economica della Tunisia dalla pandemia e il ritardo nell’attuazione di importanti riforme, inclusa quella del sistema dei sussidi, porteranno a ulteriori pressioni sulle finanze pubbliche e a un aumento dell disavanzo di bilancio commerciale”.
Nella nota si legge che “il tasso di crescita sarà leggermente inferiore alle precedenti aspettative della Banca Mondiale, anche come conseguenza dell’impatto della guerra in Ucraina”, e si prevede che “la performance dell’economia nel 2022 rimarrà molto inferiore a quella di prima della pandemia”.
“Mentre l’economia tunisina ha iniziato il suo processo di ripresa dalla crisi pandemica, il Paese ha dovuto affrontare una doppia sfida rappresentata dagli alti prezzi delle materie prime e dalla guerra in Ucraina, che ha creato enormi pressioni sulle forniture globali di grano e di energia”, ha affermato Alexandre Arrobio, direttore dell’ufficio tunisino della Banca Mondiale.
Arrobio ha continuato spiegando che “Riconoscendo queste sfide senza precedenti, la Banca Mondiale ha concesso alla Tunisia alla fine di giugno un prestito di 130 milioni di dollari per aiutare a mitigare l’impatto della guerra in Ucraina sulla sicurezza alimentare del paese. Ciò consentirà al governo di finanziare gli acquisti di grano mentre iniziando ad attuare le riforme annunciate”.
Secondo la dichiarazione dell’istituto, “l’aumento del tasso di inflazione dal 6,7 per cento di gennaio 2022 all’8,1 per cento di giugno 2022 ha spinto la Banca centrale ad aumentare il tasso di interesse, il primo aumento dal 2020”. E ha aggiunto che “Il disavanzo della bilancia commerciale è aumentato del 56% nella prima metà del 2022, raggiungendo l’8,1% del Pil”.
Ci si aspetta che “il disavanzo di bilancio aumenti, trainato dall’aumento dei sussidi energetici e alimentari, per raggiungere il 9,1% nel 2022, rispetto al 7,4% nel 2021”.
La Banca Mondiale ha sottolineato che “il sistema di sussidi alimentari è una delle ragioni principali dell’aumento del deficit commerciale e di bilancio, perché impone una forte pressione sulle finanze pubbliche dello Stato”.
Secondo il ministero delle Finanze tunisino, il debito pubblico ammontava a 107,6 miliardi di dinari (34,1 miliardi di dollari) alla fine di maggio 2022, ovvero il 79,5 per cento del PIL, rispetto ai 98,3 miliardi di dinari (31,2 miliardi di dollari) alla fine di maggio 2021.
Il debito pubblico dovrebbe salire a 114,1 miliardi di dinari (36,2 miliardi di dollari) entro la fine del 2022, ovvero all’82,6% del Pil.