Ucraina. Missile anticarro Usa in vendita per 30mila dollari sul darknet

di Alessandro Pompei –

Come paventato dal procuratore Nicola Gratteri, ed in modo meno diretto dalla direttrice di Europol, la belga Catherine De Bolle cui si è unito pochi giorni dopo il suo collega tedesco Jurgen Stock, segretario generale dell’Interpol, si sta materializzando quella che fino a qualche tempo fa era una terrificante prospettiva, ovvero la possibile vendita sul mercato nero di armi ed equipaggiamenti da guerra occidentali forniti in gran numero alle forze armate e milizie nazionaliste ucraine.
In linea con il procuratore Gratteri, che ha ipotizzato il rischio di una situazione analoga a quella dei Balcani nei 10 anni che hanno fatto seguito alla guerra del Kossovo, vi è anche l’esperto di politica estera e difesa presso l’istituto Cato di Washington, Jordan Cohen, secondo cui l’attuale situazione ucraina è rimanderebbe a quanto accaduto in Afghanistan e Siria, dove son state fornite ingenti quantità di armi in modo indiscriminato, ed il pericolo concreto potrebbe presentarsi anche prima del termine del conflitto, specie se questo andrà a procrastinarsi.
Del resto, come ricorda Dorella Cianci in un suo articolo per Avvenire, l’Ucraina è nota per precedenti del genere, come nel 2017 quando oltre 578 armi da fuoco e 776 munizioni furono sequestrate lungo il confine tra Ucraina e Moldova in un’operazione congiunta contro il traffico illegale di esplosivi, materiale chimico e nucleare.
Sono poi note molte opacità anche sulla vendita di armi pesanti e componenti prodotti in Ucraina da aziende locali, anche perché l’Ucraina non spicca tra le nazioni più virtuose in fatto di corruzione.
Come segnalato dal quotidiano tedesco tarnkappe.info, che si occupa di pirateria su Internet e politiche digitali, e dal giornale statunitense theatlasnews.co, che ha dato per primo la notizia il 2 giugno, pare che qualcuno dall’Ucraina abbia cominciato a rivendere sulla darknet (una rete crittografata) armi occidentali, persino un missile anticarro FMG148 Javelin. Nel caso specifico l’annuncio è stato pubblicato dall’utente “Big Discount On Weapons” sul “negozio on-line” THEIF, il quale è solo uno dei mille siti presenti nel deepweb che vendono droga, armi ed ogni genere di altri prodotti e servizi illegali.
THEIF ha un dominio .onion, pertanto è raggiungibile solo con il programma TOR, e si segnala che già questa mattina il sito in questione sia stato disattivato, probabilmente dagli stesi proprietari e in attesa che le acque si calmino, certamente per il risalto dato alla vicenda dall’ambasciata russa in Gran Bretagna. Questa ne ha dato notizia via Twitter, segnalando che l’annuncio è ancora disponibile consultando un motore di ricerca come “duckduckgo”.
Oltre al Javelin “munito di lanciatore”, l’utente vendeva anche pistole austriache Glock19 e Glock17 con relative munizioni e caricatori. Tali armi sono state oggetto di una gara d’appalto del ministero della Difesa ucraino concluso il 7 giugno del 2021.