Ucraina. Scambio di prigionieri con la Russia

Proteste olandesi per il rilascio di Volodymyr Tsemakh.

Notizie Geopolitiche

Con due voli, uno in partenza da Kiev e l’altro da Mosca, Russia e Ucraina si sono scambiati 35 militari per parte fatti prigionieri nel conflitto del Donbass e nella crisi della Crimea, un gesto che fa sperare ad un disgelo fra i due paesi e caldeggiato dall’Unione Europea e dagli Usa.
Tra le persone riportate a casa vi sono i 24 marinai ucraini catturati nel novembre 2018 mentre transitavano per lo Stretto di Kerch in quanto si trovavano nelle acque della Crimea, annessa da Mosca e quindi considerate territoriali dai russi. Rientrato in patria anche il regista ucraino Oleg Sentsov, condannato a 20 anni in una colonia penale della regione artica per “aver ordito nel 2014 attacchi terroristici contro obiettivi russi in Crimea”, mentre da parte ucraina sono stati rilasciati il direttore dell’ufficio ucraino della Ria Novosti, Kirill Vyshinskiy e il comandante Volodymyr Tsemakh. Su quest’ultimo caso si sono levate le proteste soprattutto da parte olandese, in quanto l’uomo è ritenuto essere un testimone chiave dell’abbattimento nel 2014 con missili russi dell’aereo di linea Amsterdam – Kuala Lampur, costato la vita a 298 persone.
Mentre si attendono i risultati dell’ultimo incontro del “quartetto di Normandia” (Germania, Russia, Ucraina e Francia), di cui un ruolo centrale è tenuto dal presidente francese Emmanuel Macron, apprezzamenti per lo scambio di prigionieri di oggi sono arrivati dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale ha parlato di “un segnale di speranza”, e dal presidente Usa Donald Trump, che ha interpretato il gesto come “un enorme passo verso la pace”.