Ucraina. Udicon Emilia-Romagna parte con aiuti verso confine polacco

Agenzia Dire

Quintali di medicinali e cibo a lunga conservazione dall’Emilia-Romagna da destinare all’emergenza profughi in fuga dall’Ucraina che saranno consegnati al confine con la Polonia. Li porterà Udicon, l’associazione dei consumatori che in questi giorni ha promosso una raccolta fondi tra i cittadini per aiutare la popolazione colpita dalla guerra. Lo annuncia alla Dire il presidente regionale Vincenzo Paldino, che domani insieme a una squadra di volontari si recherà con un furgone a Korczowa, in un centro commerciale riconvertito a rifugio per le centinaia di migliaia di persone che stanno scappando dalle bombe.
“La popolazione emiliano romagnola ha dimostrato, nonostante la crisi e l’aumento dei prezzi, una grande maturità e un grande senso dell’accoglienza e del dono- riporta Paldino- abbiamo ricevuto quintali di materiale che partiranno proprio domani per l’Ucraina, andrà io personalmente insieme ad alcuni volontari alla frontiera tra Polonia e Ucraina e colgo anche l’occasione per ringraziare i cittadini emiliano romagnoli”. In particolare, “l’associazione ha messo il suo, abbiamo fatto un investimento di 15.000 euro di beni alimentari e altri 7-8mila euro di farmaci oltre a quelli donati dai cittadini”. Certo, “abbiamo dovuto rivedere un po’ i nostri piani per il 2022 ma lo facciamo volentieri così come abbiamo fatto per il Covid, quando abbiamo raccolto 40.000 euro. Siamo un’associazione di promozione sociale e non possiamo rimanere inermi”.
Il numero uno di Udicon Emilia-Romagna mette però anche in guardia da eventuali raccolte fondi ‘sospette’, ricordando che “il modo migliore per aiutare il popolo ucraino in questo drammatico momento è quello di seguire i canali ufficiali: Protezione civile, Croce rossa, i siti dei Comuni, associazioni dei consumatori”. Insomma, il consiglio per chi vuole dare una mano è di “rivolgersi ad associazioni note sul territorio e diffidare da quelle che nascono proprio con lo scopo di andare a fare questo aiuto alle popolazioni meno fortunate”. Le cosiddette “associazioni di scopo” infatti, sebbene “non sia detto che siano non idonee o truffaldine”, sarebbe comunque meglio rivolgersi alle associazioni riconosciute, con le quali “siamo sicuri che i nostri beni arrivino a destinazione”. E questo sottolineando che è “veramente vergognoso speculare anche su una situazione del genere”, e chi lo fa se dovesse essere individuato “dovrebbe avere una condanna esemplare”, conclude Paldino.