Ue. Chiusura frontiere Schengen: Commissione libertà civili chiede proporzionalità e coordinamento

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Il presidente della Commissione libertà civili dell’Ue, Juan Fernando López Aguilar (S&D, ES), è intervenuto sulla reintroduzione dei controlli di frontiera interni a Schengen affermando che “Negli ultimi giorni, diversi Stati membri dell’Ue hanno reintrodotto i controlli alle loro frontiere interne, dentro l’area Schengen, o le hanno addirittura chiuse per alcune categorie di persone, mentre altri Stati membri stanno prendendo in considerazione tali misure.
In qualità di presidente della Commissione per le libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo, pur condividendo pienamente la necessità di misure di politica pubblica che limitino l’interazione sociale per rallentare la diffusione del Coronavirus, esorto gli Stati membri ad adottare le loro misure nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e, soprattutto, di solidarietà tra gli Stati membri dell’Ue, oltre che di non discriminazione e delle norme Schengen applicabili. È fondamentale che, nell’adottare tali misure, non vi sia alcuna discriminazione tra i cittadini dell’Ue.
È solo attraverso un approccio coordinato, piuttosto che attraverso azioni intraprese dai singoli Stati membri, che riusciremo ad affrontare con successo la sfida che tutti abbiamo davanti.
La commissione per le libertà civili sta monitorando attentamente la situazione e si aspetta che la Commissione europea, la Presidenza del Consiglio UE e gli Stati membri proteggano tutti i benefici dell’area Schengen”.
Il regolamento Ue 2016/399 relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) prevede esplicitamente il rischio per la salute pubblica come motivo di rifiuto d’ingresso alla frontiera esterna dello spazio Schengen (titolo II), ma non prevede la possibilità di ripristinare temporaneamente i controlli alle frontiere interne per motivi di salute pubblica (titolo III).