Ue. Ema, Italia in offensiva: Rasi, ‘ad Amsterdam manca il palazzo’

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Dopo che lo scorso novembre Milano era stata battuta in finale sull’aggiudicazione della sede dell’Ema, costretta a lasciare Londra a causa della Brexit, ha preso in queste ore il via un’offensiva italiana per riproporre la città lombarda quale ospitante dell’Agenzia europea del farmaco.
Va premesso che Bruxelles ha già risposto che a decidere sono stati i 27, per cui la Commissione potrebbe lavarsene le mani, ma è un dato di fatto che Amsterdam, a cui è stata assegnata l’Ema con un sorteggio, non è materialmente pronta e non lo sarà nei tempi ormai stretti della Brexit.
Eppure i Ventisette hanno valutato le candidature di 19 città, valutando anche la fruibilità immediata delle strutture, per cui Milano aveva già pronto il Pirellone. Tuttavia in conferenza stampa il direttore dell’Ema, Guido Rasi, ha riportato che quanto offre Amsterdam “dimezza” gli spazi attuali dell’Ema, e che addirittura manca un edificio: “Nelle scorse settimane abbiamo avuto ampie discussioni sulla selezione di un edificio temporaneo. Entrambe le parti hanno convenuto che gli edifici inizialmente proposti non erano pienamente adatti allo scopo e che, pertanto, i nostri partner olandesi hanno dovuto trovare un’altra opzione. Ciò ha richiesto più tempo del previsto, ma sono lieto che ora abbiamo trovato una soluzione. Tuttavia questa non è una soluzione ottimale, avremo solo la metà dello spazio rispetto alla nostra sede attuale a Londra”.
L’Ema è un boccone ghiotto per tutti: 897 dipendenti (di cui 624 donne e 273 uomini), bilancio da 332 milioni di euro, 900 visitatori al giorno ma soprattutto tanto indotto, con un ritorno stimato tra 1,7 e 1,8 miliardi.
Le dichiarazioni di Rasi hanno fatto scattare innanzitutto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il quale ha preso il telefono e ha chiamato il premier Paolo Gentiloni per dirgli che “è il momento di essere aggressivi, facciamolo, proviamoci, fino in fondo, e da quello che mi ha detto, e senz’altro sarà così, oggi parte il ricorso”. Un ricorso per il quale i tecnici stanno svolgendo un lavoro frenetico, c’è tempo fino alla mezzanotte.
Sala ha poi spiegato che “Gentiloni ha capito la situazione, che rischia di diventare ridicola. Prima c’è questo sorteggio, poi gli olandesi che non sono pronti. Non è una bella pagina nemmeno per l’Europa”.
Ed ha ragione.