Ue. Sicurezza dei giocattoli: servono regole più forti per proteggere i bambini

di Maurizio Molinari * –

Il Parlamento europeo vuole rafforzare le regole e la vigilanza per garantire che i giocattoli venduti sul mercato UE, compresi quelli provenienti da paesi terzi e quelli venduti online, siano sicuri.

Secondo gli eurodeputati, nonostante la direttiva sulla sicurezza dei giocattoli (DSG) garantisca un elevato livello di protezione dei bambini, alcuni dei fabbricanti di paesi terzi che vendono i propri prodotti nel mercato unico, in particolare attraverso i mercati online, non rispettano la legislazione dell’UE. Di conseguenza, molti giocattoli venduti nell’UE presentano ancor dei rischi significativi.
In una risoluzione non legislativa approvata con 688 voti favorevoli, 6 contrari e un’astensione, i deputati chiedono alla Commissione e ai Paesi UE di intensificare le misure per garantire che tutti i giocattoli immessi sul mercato UE siano conformi alla DSG, indipendentemente dal luogo di fabbricazione.

Sostanze chimiche.
I giocattoli che vengono immessi sul mercato dell’UE devono essere conformi alle norme UE sulle sostanze chimiche. La Commissione dovrebbe garantire che gli interferenti endocrini siano vietati nei giocattoli subito dopo la loro identificazione. Inoltre, la Commissione dovrebbe decidere se abolire l’attuale distinzione tra i giocattoli destinati ai bambini sotto i 36 mesi e quelli destinati ai bambini più grandi.
Una futura revisione della DSG dovrebbe anche permettere di adattare rapidamente, se necessario, i valori limite per le sostanze chimiche pericolose, evitando situazioni in cui siano fissati valori diversi a livello nazionale.

Vigilanza del mercato e giocattoli connessi.
Il Parlamento invita i Paesi UE a coordinare le loro attività di vigilanza del mercato e a migliorare i controlli per individuare più efficacemente i giocattoli non sicuri. A tal fine, la Commissione dovrebbe esplorare l’uso di nuove tecnologie, come l’etichettatura elettronica e l’intelligenza artificiale.
Sottolineando come i giocattoli connessi possano esporre i bambini a nuovi pericoli e rappresentare un rischio per la loro sicurezza, privacy e salute mentale, i deputati incoraggiano i produttori a integrare meccanismi di sicurezza nella progettazione dei loro giocattoli, ad esempio contro le minacce informatiche. Inoltre, chiedono alla Commissione di proporre delle regole per disciplinare tali questioni.
La Commissione dovrebbe inoltre valutare se le etichette dei giocattoli non debbano includere anche informazioni sulla durata e la riparabilità del prodotto.

Commercio elettronico.
I mercati online “dovrebbero essere tenuti ad assumersi maggiori responsabilità nel garantire la sicurezza e la conformità dei giocattoli venduti sulle loro piattaforme”, ad esempio rimuovendo i giocattoli non conformi e impedendone la ricomparsa.

Il relatore Brando Benifei (S&D, IT) ha dichiarato: “L’attuale ha finora giocato sicuramente un ruolo positivo, ma rimangono alcuni problemi di flessibilità e incongruenze da correggere, oltre alla necessità di affrontare le nuove sfide emerse sia dalle più recenti evidenze scientifiche che dalle nuove tecnologie. Per questo chiediamo una revisione delle regole UE. Per quanto riguarda le nuove tecnologie, l’emersione di giocattoli connessi o che fanno uso di intelligenza artificiale pongono nuove sfide, evidenziando la particolare vulnerabilità dei bambini a interventi esterni di manipolazione o anche solo di localizzazione. I nostri bambini meritano il massimo livello possibile di protezione quando giocano e noi dobbiamo fare il massimo per garantirlo”.

Secondo il Safety Gate dell’UE (il sistema di allarme rapido dell’UE per i prodotti non alimentari pericolosi) i giocattoli sono stati la categoria di prodotti maggiormente segnalata (27% di tutte le segnalazioni) nel 2020. I dati diffusi dalla Commissione il 3 dicembre 2021 mostrano che l’anno scorso la maggior parte delle segnalazioni ha riguardato veicoli a motore o prodotti correlati (27%) e giocattoli (19%).

* Responsabile Media del Parlamento europeo in Italia.