Uganda. Annunciata la fine di un focolaio di Ebola di due mesi in due distretti

di Albero Galvi

Le autorità ugandesi hanno annunciato la fine di un blocco di due mesi in due distretti, epicentro di un focolaio di Ebola. Il vicepresidente Jessica Alupo ha affermato che sono stati compiuti progressi sufficienti per giustificare la decisione. Le autorità ugandesi hanno dichiarato il mese scorso che i nuovi casi stavano diminuendo e che l’ultimo paziente confermato con la malattia è stato dimesso dall’ospedale il 30 novembre scorso.
I due distretti in questione, Mubende e Kassanda, sono stati confinati dal presidente Yoweri Museveni il 15 ottobre. Dal 20 settembre il Paese dell’Africa orientale ha registrato 142 casi confermati e 56 morti, con l’epidemia che ha raggiunto anche la capitale, Kampala. L’epidemia è stata causata dal ceppo del virus Sudan, per il quale attualmente non esiste un vaccino.
I funzionari locali hanno chiesto a novembre la revoca del blocco e l’assistenza del governo. Le prime dosi di uno dei vaccini candidati sperimentali contro il ceppo Sudan dell’Ebola sono arrivate in Uganda all’inizio di dicembre, con ulteriori dosi previste nelle prossime settimane. I vaccini saranno utilizzati in un cosiddetto test di vaccinazione ad anello, in cui tutti i contatti di pazienti con Ebola confermati e i contatti dei contatti vengono intercettati insieme agli operatori sanitari e di prima linea.
L’ Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ritiene che il paese stia andando verso la fine dell’epidemia. Un focolaio della malattia termina quando non ci sono nuovi casi per 42 giorni consecutivi, il doppio del periodo di incubazione dell’Ebola, che si diffonde attraverso i fluidi corporei. I sintomi comuni sono diarrea, vomito, sanguinamento e febbre, ma è alto il tasso di mortalità.