Un pontile da 5 miliardi d’euro

di Marco Pugliese –

fregate italianeSono ore difficilissime per il capo di stato maggiore della Marina militare italiana, invischiato in giochi politici finiti malissimo. Giuseppe De Giorgi infatti, a causa del pontile d’Augusta, vacilla paurosamente. La scorsa settimana infatti una delegazione partì dall’Italia tra le fanfare: il ministro della Difesa Roberta Pinotti e l’amministratore delegato Mauro Moretti di Finmeccanica erano attesi in Qatar per firmare un contratto da 5 miliardi d’euro. A Doha infatti era tutto pronto per investire sulle fregate italiane. La sorpresa però è stata amarissima: De Giorgi in Qatar, per “limare i dettagli”, si è trovato davanti ad un muro, poiché i quatarini hanno deciso di prendere tempo. Moretti e Pinotti non hanno potuto che prenderne atto a malincuore.
Cosa sta dietro al repentino cambio d’umore di Doha? Le nostre navi sono il top della gamma ed il prezzo risulta “a mercato”. Tra un inchino e l’altro però il ministro della Difesa è venuta a sapere che giusto il giorno prima in Qatar vi era una delegazione francese, per una trattativa nautica imbastita con tanto di streaming con Hollande. Il tutto mentre De Giorgi, gli avvocati di Finmeccanica ed i mediatori arabi ponevano le ultime “i” sul contratto di fornitura.
La commessa finirà molto probabilmente in mano francese e sarà un duro colpo per l’industria italiana e relativo indotto. Un colpo per i contribuenti, visto che Finmeccanica è pubblica. Chiuso malamente l’affaire Qatar, lo sgomento del ministro e soprattutto dell’ad Moretti appaiono clamorosi.
De Giorgi invece al rientro in patria ha trovato ad attenderlo lo scandalo d’Augusta. A fine anno il suo incarico non sarà rinnovato. Altro colpo bruttissimo, visto che l’ammiraglio in questi anni ha fatto di tutto per far approvare la Legge Navale, e conseguente rinnovamento della Marina, linfa vitale per l’industria pesante italiana. L’empasse del pontile sembra celare qualcosa d’oscuro e legato ai servizi francesi; i transalpini infatti ci sostituiranno in parecchi mercati visto che per motivi vari saremo al palo. De Giorgi paga l’aver con ogni mezzo cercato di portare avanti la Legge Navale, scendendo a patti poi ripetutamente violati dalla politica. I modi, molti bruschi e pragmatici per arrivare all’obiettivo non lo hanno aiutato nell’avere simpatie in certe sfere.
Il grande sconfitto della giornata pare però il contribuente italiano, investitore inconsapevole, non tutelato a dovere. A questo si aggiunge la lontananza del premier da questi affari, un fatto strano visto che Finmeccanica rappresenta la spina dorsale della nostra industria pesante, vera eccellenza del paese. La nomina di Moretti a suo tempo fece discutere, poiché l’ad, dopo aver amministrato Trenitalia, non sembrava essere maturo per un incarico di tale portata. Il mercato italiano infatti è più gestibile e meno complesso. Con Moretti manager le commesse ottenute sono state meno significative di quelle perse e all’ad sembra manchi una vera partnership a livello politico. Anche Pinotti non sembra all’altezza del proprio ruolo. Dopo l’affaire sfumato in Qatar qualcuno pare se ne sia accorto, ma è forse troppo tardi per il contribuente italiano, affossato da un pontile e privo di rappresentanti che ne tutelino in primis l’interesse nazionale.