Usa. Piano di New York per la cittadinanza in caso di attacco nucleare

di Domenico Maceri

Dopo l’Italia, che pochi mesi fa ha diffuso il nuovo piano per le emergenze nucleari, anche la città di New York ha voluto informare i propri cittadini su cosa fare in caso di emergenze nucleari. Lo ha fatto mandando in onda un breve video (90 secondi) nel quale sono riportate alcune misure chiave da adottare in caso di “incidente” nucleare. Che tipo di incidente non è dato saperlo. Il video di 90 secondi si apre su una strada generata dal computer, priva di vita. I grattacieli danneggiati possono essere visti sullo sfondo. Guardando nella telecamera, uno speaker dice: “Quindi c’è stato un attacco nucleare. Non chiedermi come o perché. Sappi solo che il grande ha colpito”.
“La gestione delle emergenze di New York City ha una moltitudine di risorse gratuite per i newyorchesi per prepararsi alle emergenze, compresi gli eventi senza preavviso”, ha dichiarato Zach Iscol, commissario per la gestione delle emergenze di New York City. “Mentre il panorama delle minacce continua ad evolversi, è importante che i newyorchesi sappiano che ci stiamo preparando per qualsiasi minaccia imminente e stiamo fornendo loro le risorse di cui hanno bisogno per rimanere al sicuro e informati”.
Il piano PSA si basa essenzialmente su tre azioni che i newyorchesi dovrebbero intraprendere: tornare a casa, restarci e restate sintonizzati con i media.
Il NYC Emergency Management collabora con diverse agenzie locali, statali e federali per organizzare la risposta alle emergenze: NYPD, FDNY, NYC Department of Health & Mental Hygiene, MTA e FEMA. L’agenzia ospita il sito web PlanNowNYC, che si concentra sulla preparazione ad attacchi terroristici e altri eventi senza preavviso, inclusi eventi nucleari, nonché le misure da adottare se si verifica un tale evento. Esistono anche diverse forme di media per allertare il pubblico in caso di emergenza, tra cui Notify NYC, il programma di comunicazioni di emergenza ufficiale e gratuito della città di New York al quale i newyorchesi sono invitati a registrarsi per ricevere questi avvisi di emergenza nella loro lingua e nel formato preferiti.
Uno sforzo notevole che però non fornisce risposte concrete a molte domande. La prima è se New York è davvero pronta a far fronte ad una emergenza nucleare (sarebbe importante anche capire quale tipo di emergenza). In molti paesi prevenire disastri e emergenze è estremamente costoso. Per questo motivo, da molti anni ormai, molti paesi sviluppati preferiscono produrre decine, centinaia di studi, analisi, piani delle emergenze e programmi, ma senza poi attuarli (si pensi a ciò che è avvenuto con la pandemia da COVID-19: praticamente nessuno dei paesi che avevano un pano per le emergenze sanitari è riuscito ad attuarlo). Oggi si preferisce parlare e diffondere brevi spot ma non investire nella prevenzione. Nel piano della città di New York, ad esempio, non si parla di assumere tempestivamente le pastiglie allo iodio e chi dovrebbe distribuirle tempestivamente. Eppure si tratta di azioni da compiere entro poche ore da un eventuale “pericolo” di contaminazione nucleare. Anche i suggerimenti proposti appaiono poco efficaci: le pareti domestiche delle case americane spesso sono fatte di sottili lastre di mdf. Non sarebbero certo in grado di fermare le radiazioni. E poi che tipo di radiazioni? Le emissioni sono tutte uguali e non comportano tutte gli stessi pericoli. Christina Farrell, vice commissario per la gestione delle emergenze della città, ha detto che il video non è legato a minacce specifiche. Ha detto che lo scopo era solo di aumentare la consapevolezza di qualcosa a cui la maggior parte delle persone non ha pensato molto.
La seconda domanda, che si sono posti molti newyorchesi è: “Perché ora?”. E perché solo a New York? L’agenzia ha dichiarato di aver diffuso il video nonostante la probabilità di un attacco sia molto bassa. Forse.