Usa. Quasi un mese di shutdown: Trump non va a Davos e fa saltare “l’escursione” a Pelosi

di Nunzio Messere

Si protrae da quasi un mese lo shutdown negli Usa, dovuto al braccio di ferro alla Camera dei repubblicani di Donald Trump con i democratici sulla spesa di 5,6 miliardi di dollari per la costruzione del muro anti-migranti e contro i traffici al confine con il Messico.
Dalle elezioni di medio termine i democratici detengono la maggioranza al Congresso e l’inconciliabilità delle posizioni ha portato al blocco del finanziamento della spesa corrente, per cui sono rimasti senza stipendio 800mila lavoratori pubblici di cui 200mila temporaneamente sospesi dal lavoro. Ad essere interessati sono diversi settori che vanno dalla sicurezza interna alle forze dell’ordine, dalla raccolta delle tasse ai trasporti e ai parchi. A casa anche i dipendenti della Nasa e quelli dell’Internal Revenue Service, che elabora le dichiarazioni dei redditi e emette i rimborsi.
Al sicuro invece il bilancio del Pentagono, appositamente scorporato da quello federale generale.
Tuttavia lo shtutdown sta avendo effetti impensati, e non si tratta delle centinaia di hamburger e patatine di McDonald’s, Burger King e Wendy’s fatti arrivare alla Casa Bianca per il banchetto del presidente con i campioni di football, dal momento che lo shotdown ha lasciato cuochi e camerieri senza paga: Trump ha annullato la partecipazione sua e della delegazione Usa all’annuale World Economic Forum di Davos, in Svizzera, per cui resteranno a casa il segretario al Tesoro Steven Mnuchin, quello di Stato Mike Pompeo e quello al Commercio Wilbur Ross. Ad annunciare la cosa è stata la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, la quale ha spiegato che mancano i finanziamenti per prendere parte agli incontri di Davos, ma Trump non ha perso occasione per ripagare della stessa moneta i democratici.
Infatti la speacker della Camera Nency Pelosi ha chiesto al presidente Trump di rinviare il discorso alla nazione previsto per il 29 gennaio, dal momento che lo shutdown non permette di garantirgli la sicurezza al Congresso. Forse una provocazione, alla quale però Trump ha risposto facendo sapere a Pelosi di aver provveduto ad annullare il suo viaggio a Bruxelles, in Egitto e in Afghanistan, aggiungendo nella missiva che “Rimanderemo questa escursione a quando il governo sarà riaperto” e che “Se vuoi, puoi andare comunque con i voli commerciali, ma sarebbe meglio se restassi qui a negoziare con me per la sicurezza dei confini”. Il presidente Usa non ha il potere di dettare l’agenda della presidente della Camera, ma da capo delle forze armate può impedirle l’uso di voli militari, mentre quelli di Stato sono fermi per lo shutdown.