Venezuela. La Corte dei conti vuole interdire Guaidò

Il Parlamento europeo chiede nuove elezioni e sanzioni contro Maduro.

Notizie Geopolitiche –

Il presidente della Corte dei conti del Venezuela, Elvis Amoroso, ha annunciato che il leder dell’opposizione ed autoproclamato presidente del paese Juan Guaidó, e come tale riconosciuto da una sessantina di nazioni tra cui gli Usa, verrà fatto decadere dal suo ruolo di presidente del Parlamento e che sarà interdetto dai pubblici uffici per 15 anni.
Va detto che non solo Amoroso risulta essere un fedelissimo di Nicolas Maduro, ma anche che lo stesso presidente aveva esautorato già nel 2015 aveva esautorato la Camera dei deputati presso la quale non godeva più della maggioranza e che voleva processarlo per la catastrofica crisi economica che ha investito il paese.
Intanto il Parlamento europeo ha votato oggi la richiesta di ibere elezioni presidenziali e la fine della repressione in Venezuela nonché una soluzione pacifica della crisi: con 310 voti favorevoli, 120 voti contrari e 152 astensioni, la Plenaria ha approvato la seconda risoluzione di quest’anno sul Venezuela (la decima dall’inizio dell’attuale legislatura). I deputati hanno condannato “i feroci atti di repressione e violenza” e ribadito la loro profonda preoccupazione per la crisi umanitaria e politica nel paese.
Confermando il riconoscimento di Juan Guaidó come legittimo Presidente ad interim del Venezuela, hanno espresso pieno sostegno alla sua tabella di marcia, che consiste nel porre fine all’usurpazione, istituire un governo nazionale di transizione e indire elezioni presidenziali anticipate.
I deputati si sono detti soddisfatti del riconoscimento della legittimità di Guaidò da parte della stragrande maggioranza degli Stati membri Ue, invitando quei Paesi Ue,che ancora non l’hanno riconosciuto (tra cui l’Italia) a farlo con urgenza.
Il Parlamento ha chiesto al “regime illegale di Maduro” di porre fine a tutte le forme di repressione contro giornalisti, leader politici e membri della squadra di Juan Guaidó, compreso il suo capo di gabinetto, Roberto Marrero.
I deputati hanno denunciato che il mese scorso, nonostante le già limitate forniture alimentari in Venezuela siano a rischio di deterioramento, gli aiuti umanitari offerti dalla Colombia e dal Brasile sono stati respinti e in alcuni casi distrutti dal regime.
Inoltre, nella risoluzione è stato sottolineato l’aggravarsi della crisi migratoria in tutta la regione, riconoscendo gli sforzi e la solidarietà dei paesi vicini. I deputati hanno chiesto alla Commissione europea di continuare a cooperare con questi paesi, non solo fornendo assistenza umanitaria, ma anche offrendo loro maggiori risorse.
Il Parlamento ha chiesto infine l’introduzione di ulteriori sanzioni Ue contro i beni illegittimi detenuti dalle autorità statali all’estero e nei confronti delle persone responsabili di violazioni dei diritti umani e di atti repressivi, oltre a suggerire il divieto di visto per queste persone e per i loro parenti più prossimi.