Venezuela. Onu, ‘2,3 milioni in fuga per penuria di cibo’

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Il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, ha reso noto che la difficile crisi economica e sociale del Venezuela ha ormai costretto 2.3 milioni di venezuelani a fuggire perlopiù nei paesi limitrofi, ovvero in Colombia, Brasile, Perù e Cile. Si tratta di un numero importante, se si pensa che il paese latinoamericano conta 31 milioni di abitanti. Dujarric ha spiegato che “La gente cita la mancanza di cibo come principale ragione della fuga”, e difatti l’inflazione, che ha superato il 40mila per cento e che secondo gli analisti entro fine anno potrebbe arrivare a un milione per cento, sta rendendo impossibile l’acquisto di generi alimentari. Da tempo vi sono episodi di veri e propri assalti ai negozi di pane e alimentari e ai camion che li portano, ma Dujarric ha fatto anche notare che 100mila venezuelani sieropositivi “potrebbero non avere presto accesso alle terapie necessarie”.
Nel paese si susseguono gli scontri tra oppositori e forze di sicurezza quando non gruppi paramilitari che arrivano a sparare a vista, come pure manifestazioni come quella che si è tenuta oggi nella capitale Caracas di decine di migliaia di sostenitori del presidente Nicolas Maduro. Arringando la folla il vicepresidente del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), Diosdado Cabello, ha auspicato una “giustizia implacabile” nei confronti degli attentatori alla vita di Maduro lo scorso 4 agosto, sottolineando che “la giustizia deve arrivare per far sì che in questo Paese vi sia pace”. Va tuttavia ricordato che Maduro a suo tempo ha esautorato il Parlamento dei suoi poteri in quanto le elezioni avevano consegnato una maggioranza a lui non favorevole.