Africa-UE: “Investire nella gioventù per un futuro sostenibile”

di Vanessa Tomassini – 

I prossimi 29 e 30 novembre si svolgerà ad Abidjan, in Costa d’Avorio, Il V Summit Unione Africana-Unione Europea (Ua-Ue). Il tema principale sarà “Investire nella gioventù per un futuro sostenibile”. La partnership che è già stata anticipata la scorsa settimana a Bruxelles, al Parlamento Europeo, punta tutto sui giovani, vero motore del cambiamento necessario per il futuro. Il meeting riunirà i capi di Stato o di governo dell’Ue e dell’Ua, nonché una serie di osservatori internazionali di alto livello. L’Ue sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk e dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. Tusk, il presidente della Ua e quello della Guinea, Alpha Conde, presiederanno il vertice.
In vista di quest’ultimo, oggi si sono incontrati 1.500 uomini d’affari e responsabili delle decisioni per il sesto forum economico Ue-Africa. In questa occasione, l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini ha spiegato: “Non si tratta di un vertice donatore-destinatario, ma di un incontro tra partner politici che condividono lo stesso approccio a questioni globali e multilateralismo e che hanno un programma comune da sviluppare insieme”. Ha poi aggiunto: “Si tratta di un vertice sulla partnership tra l’Unione europea e l’Unione africana in molti campi diversi, dalla pace e sicurezza, dove è necessario aumentare ancora di più la nostra cooperazione, su questioni globali come il cambiamento climatico e le questioni ambientali; economia, investimenti, creazione di posti di lavoro, istruzione”.
Ad Abidjan, si legge in un comunicato, Africa ed Europa discuteranno i loro impegni comuni su come investire nelle persone (educazione, scienza, tecnologia e sviluppo delle competenze), rafforzare la resilienza, la pace, la sicurezza e la governance, gestire la mobilità e la migrazione, mobilitare gli investimenti a vantaggio di entrambi i continenti, promuovere il multilateralismo.
L’Ue, insieme ai suoi stati membri, è il principale donatore di aiuti allo sviluppo in Africa, con un investimento annuo pari a 20 miliardi di euro. Entro il 2020, l’Ue attraverso un piano di finanziamenti esterni, intende destinare alle aree più fragili almeno 44 miliardi di investimenti privati. Federica Mogherini ha anche confermato l’impegno europeo a lavorare con i partner africani per garantire pace e sicurezza. Fino ad oggi le missioni militari e civili europee hanno già addestrato circa 30.000 soldati, poliziotti e giudici africani, in questo momento sono operativi nel continente oltre 10.000 donne e uomini europei in uniforme. “Ci preoccupiamo per la sicurezza dell’Africa, per l’Africa, ma anche per noi stessi e vogliamo che sia una sicurezza sostenibile. È per questo che vogliamo che questo sia fatto dalle forze africane in testa” ha spiegato la Mogherini. In questo quadro, va ricordato che l’Ue è stata la prima a sostenere la forza militare congiunta del G5 Sahel, con 50 milioni di euro. Una stretta cooperazione tra Europa e Africa, è più che mai necessaria nell’affrontare le cause profonde della migrazione. Al centro della politica europea c’è l’obiettivo di salvare vite e smantellare le organizzazioni criminali di trafficanti di esseri umani, soprattutto in Libia. La migrazione è una questione globale e può essere affrontata correttamente a livello globale e nello spirito di partnership e piena conformità delle leggi e degli obblighi internazionali. “Tendiamo a percepire che i flussi migratori e di rifugiati sono motivo di preoccupazione solo per l’Europa, la maggior parte di questi avviene però all’interno del continente africano ed è per questo che nel vertice ad Abidjan affronteremo insieme la questione della mobilità e della migrazione con un’agenda positiva, per vedere come entrambi possiamo beneficiare dei movimenti tra i nostri continenti, attraverso il Mediterraneo”.
La Mogherini dopo aver già parlato nei giorni precedenti con il presidente dell’Unione africana Condé e il presidente dell’Uac Faki, ha discusso con il direttore generale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) sulla necessità di garantire una cooperazione rapida tra i paesi di origine e di raggiungere insieme le autorità libiche per incoraggiarli a facilitare l’Iom e l’Unhcr, con accesso ai centri di detenzione in Libia, al fine di migliorare il loro livello di assistenza e in particolare organizzare ritorni volontari. L’alto rappresentante si è congratulata per il lavoro cruciale svolto sul campo dall’Iom durante il 2017 grazie al sostegno dell’Ue, aiutando più di 12.000 uomini, donne e bambini a tornare volontariamente nei loro paesi di origine e fornendo sostegno ai migranti il Libia, di recente di nuovo al centro di una particolare attenzione mediatica. La Mogherini ha poi espresso la volontà di sostenere azioni per accelerare ulteriormente questi processi; si è inoltre impegnata a far avanzare la necessità di un’ulteriore cooperazione Onu-Ue-Ua durante il vertice. Il Fondo fiduciario di emergenza europeo per l’Africa ammonta ad oggi a 3,2 miliardi di euro e gestisce 117 programmi incentrati sullo sviluppo economico, la creazione di posti di lavoro, la governance, la sicurezza alimentare, l’assistenza sanitaria e la gestione delle migrazioni.