Azerbaijian e Unione Europea sempre più vicini

di Domenico Letizia –

Si stringono i legami diplomatici tra l’Azerbaijan e l’Unione Europea. Baku infatti ricopre un ruolo essenziale quale principale hub energetico del Caucaso, ma gli interessi economici non sono gli unici a caratterizzare le relazioni con gli altri Paesi della comunità internazionale, soprattutto quelli dell’area europea. L’Azerbaijan è un attore importante del partenariato orientale (PO), una dimensione particolare della politica europea di vicinato mirata a rafforzare la cooperazione tra Stati membri dell’Unione e paesi dell’Europa dell’Est e del Caucaso meridionale, tra cui centrale è il ruolo geopolitico dell’Azerbaigian. Nello specifico questo sistema è incentrato sullo sviluppo di rapporti multilaterali e bilaterali di natura economica e politica diretti a garantire una cooperazione in materia istituzionale e giudiziaria e l’avvio di ulteriori negoziati sulla facilitazione e liberalizzazione dei visti.
Sebbene l’Azerbaijan ricopra un ruolo centrale come partner energetico, gli interessi economici non sono i soli a influenzare l’insieme di relazioni che Baku mantiene con Bruxelles. Nel novembre 2016 il Consiglio europeo ha dato il mandato alla Commissione europea e all’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, di negoziare un accordo globale con l’Azerbaigian. Esso dovrebbe sostituire l’accordo di partenariato e di cooperazione precedente, tenendo conto degli obiettivi condivisi e delle sfide che l’Ue e l’Azerbaigian devono affrontare attualmente. I negoziati sul nuovo accordo sono stati lanciati il 7 febbraio 2017, dopo la visita del presidente Ilham Aliyev a Bruxelles del 6 febbraio. Il nuovo accordo seguirà i principi approvati nella revisione del 2015 della politica europea di vicinato e offriranno una base rinnovata per il dialogo politico e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra l’Ue e l’Azerbaigian. Il ruolo dell’Europa e dell’OSCE si rivela importantissimo anche per la stabilizzazione dell’area del Nagorno-Karabakh, dove da decenni l’Azerbaijan è alle prese con i combattenti locali sostenuti dall’esercito armeno.
Per l’Unione Europea, l’Azerbaigian è un paese fondamentale per l’approvvigionamento energetico. Nel settore petrolifero, dal lato europeo, fin dall’indipendenza del paese caucasico si è registrato un notevole supporto alle multinazionali che svolgevano attività di produzione, mentre dal lato azerbaigiano la possibilità di investire nei mercati europei i capitali derivanti dalle rendite petrolifere ha fatto dell’interscambio energetico un’ulteriore occasione di cooperazione. Ad esempio, nel 2011 tra gli Stati membri dell’Unione Europea la sola Italia ha assorbito 13 dei 42 Mt di petrolio esportati dall’Azerbaigian attestandosi come il principale importatore di petrolio azerbaigiano. Rispetto agli scambi petroliferi, le peculiarità legate al trasporto di gas naturale risultano essenziali tra Azerbaigian e Unione Europea. A differenza del petrolio, infatti, lo scambio di gas naturale è all’origine di un vincolo alla cooperazione tra Paesi esportatori, produttori e di transito in quanto, una volta realizzato, un gasdotto, non può essere utilizzato per rifornire clienti diversi. In questo contesto, il rapporto tra Unione Europea e Azerbaigian si traduce principalmente nella cooperazione all’interno di progetti di sviluppo infrastrutturale.
Negli ultimi anni nel paese del Caucaso è in corso la diversificazione economica, e la differenziazione del sistema industriale e della sua economia mira a portare il paese, come ha affermato lo stesso presidente Iham Aliiyev, nell’era “post petrolifera”. In Azerbaigian un ruolo di primo piano spetta anche al settore primario dove è impiegato il 40% della forza lavoro locale (il 47% della popolazione risiede in zone rurali). La crescita economica del Paese negli ultimi anni ha portato un rapido aumento dei consumi, un’evoluzione dei gusti dei consumatori e la necessità di adeguare e modernizzare l’intero settore agroalimentare. L’apertura verso l’estero gli incentivi e i programmi governativi volti a favorire importazioni di know-how e investimenti esteri in tecnologia, creano un panorama ricco di opportunità. Il settore agricolo è inoltre completamente libero dai dazi doganali e gode di un regime fiscale molto agevolato. Nel corso dei prossimi anni la crescita delle relazioni tra Unione Europea e Azerbaigian può soltanto intensificarsi per il benessere e la crescita di entrambi i protagonisti.