Corea del Sud. La presidente Park sotto impeachment

di Alfredo Bianchi –

37 anni dopo la caduta di Park padre (assassinato per mano di un oppositore politico), finisce in maniera brusca anche la carriera della figlia, Park Geun-hye, attuale presidente della Repubblica di Corea. L’imbarazzante storia fatta di consiglieri occulti e di corruzione ha portato in data odierna all’impeachment della presidente Park.
Una schiacciante maggioranza di parlamentari, inclusi membri del partito della stessa Park, hanno infatti votato a favore della sua rimozione dalla carica di presidente; nella fattispecie 234 voti contro 56 hanno condannato Park Geun-hye a quella che sembra la fine definitiva della sua carriera politica. La presidente è adesso in attesa della sentenza definitiva della Corte di giustizia coreana che entro 180 giorni dovrà confermare l’impeachment. Vista la schiacciante e forte presa di posizione del parlamento appare altamente improbabile che la corte si pronunci a favore della Park. Al momento il presidente del consiglio Hwang Kyo-han ricopre la carica di capo dello Stato, ma se la corte dovesse confermare il decadimento della presidente, i coreani dovranno tornare alle urne entro 60 giorni dalla fine della legislatura.
Come era facilmente immaginabile, una figura delegittimata come quella della Park non sarebbe resistita a lungo nella “Casa Blu” (la versione Coreana della Casa Bianca) e così il parlamento ha agito in fretta, prima che la situazione politica potesse causare ulteriori danni all’immagine del paese, soprattutto rispetto alla Corea del Nord e ai partner economici di Cina e Giappone.
Non è la prima volta che la Corea del Sud ha a che fare con accuse di corruzione ai danni del governo: nel 2004 l’allora presidente Roh Moo-hyun fu anch’egli vittima di un processo per impeachment, anche se nel suo caso l’accusa decadde dopo due mesi, scenario tutt’altro che immaginabile nel caso di Park Geun-hye. Sarà ora interessante vedere quali saranno le reazioni internazionali al vuoto di potere a sud del 38mo parallelo e provare ad immaginare i futuri scenari geopolitici intorno alla penisola coreana, che appaiono tutt’altro che semplici.