Da Milano a Horsens: la mia esperienza di studentessa in Danimarca

di Georgiana Rusu –

Mi chiamo Georgia e ho 23 anni e nell’agosto del 2016 il mio sogno di studiare in Danimarca si è avverato. Quando ero ancora al liceo avevo scoperto che in alcuni paesi europei è possibile studiare gratis all’università e decisi che una volta diplomata sarei partita per uno di questi paesi. Le principali due opzioni erano Scozia e Danimarca e dopo tante indecisioni la scelta ricadde sul secondo paese. Le ragioni principali del perché scelsi la Danimarca furono: corsi di laurea gratuiti e in lingua inglese e un sistema educativo che punta moltissimo sulla messa in pratica delle nozioni imparate.
Purtroppo non riuscii a partire subito dopo la maturità perché i documenti necessari per l’iscrizione non erano pronti, ossia il diploma di maturità e il certificato di lingua e fu così che mi iscrissi all’Università degli studi di Milano al corso di laurea in Mediazione Linguistica che abbandonai dopo un anno perché capii che non era ciò che volevo fare.
Successivamente mi misi alla ricerca di un lavoro per poter mettere da parte i soldi per un eventuale trasferimento e fu così che passai 6 mesi a lavorare all’EXPO presso il padiglione spagnolo. Quest’esperienza mi ha aiutata a diventare più indipendente, più sicura delle mie capacità e più determinata. Purtroppo dovetti aspettare fino al febbraio 2016 per poter fare domanda all’università e nel frattempo continuai con la ricerca di un altro lavoro. Questa volta fui sfortunata e non trovai niente e fu così che mi iscrissi a un corso sponsorizzato dall’unione europea che trattava temi in materia di turismo, economia, organizzazione eventi e marketing. Fu proprio grazie a questo corso che capii che volevo studiare marketing perché era una materia che mi intrigava e mi incuriosiva.
A febbraio 2016 finalmente feci domanda e a luglio scoprii che fui accettata e partii subito dopo dato che il 23 agosto iniziavano le lezioni.
Quando arrivai la prima difficoltà fu trovare alloggio, ma grazie ai gruppi di studenti su facebook lo trovai dopo poco tempo.
Iniziati i corsi mi resi subito conto delle differenze con l’università che ho frequentato in Italia. Di seguito sintetizzo alcune caratteristiche della mia università:

– Le classi hanno un numero massimo di 50 studenti;
– Ogni studente ha una sua pagina web personale dove ha accesso a tutte le informazioni riguardanti i suoi studi, a partire dalle lezioni che vengono caricate anche in anticipo, regolamenti ecc.
– L’orario viene organizzato dalle università per l’intero semestre;
– Si predilige lo studio in gruppo e questo metodo viene adottato anche durante gli esami;
– Le teorie imparate vengono applicate su casi reali in modo tale che lo studente apprenda ad utilizzarle in modo pratico ed efficace per risolvere problemi reali;
– L’approccio che si ha con i professori è uno molto informale e si pone moltissima attenzione sul punto di vista e sulle idee dello studente;
– Le università sono aperte 24 ore su 24 e si può accedere tramite una tessera personale;
– La maggior parte hanno un anche un asilo nido.

L’unica cosa non gratuita sono i libri, che spesso i professori mettono a disposizione degli studenti.
Pur frequentando gratuitamente l’università le spese che si devono affrontare nella vita di tutti i giorni come bollette, affitto e il mangiare hanno un costo più alto rispetto all’Italia e fu così che iniziai a cercare lavoro.
La fortuna fu dalla mia parte quando un giorno passeggiando per i corridoi della mia università, Via University College vidi nella bacheca del Career Centre un annuncio che catturò la mia attenzione perché riguardava un lavoro part-time per studenti che parlassero l’italiano. Il processo fu molto breve perché mandai il curriculum, feci il colloquio e come regalo di natale ricevetti la notizia che fui assunta.
Ora lavoro come Country Marketing Manager, presso Trendhim, impresa che si occupa della vendita di accessori e gioielli per uomini. ho tantissime responsabilità sulle mie spalle perché sono responsabile dell’intero mercato italiano e anche se devo dire la verità all’inizio avevo paura di non essere abbastanza brava, grazie al sostegno dei miei superiori e colleghi e ai loro insegnamenti in un mese sono diventata autonoma nel mio lavoro.
Il lavoro è molto flessibile e mi viene data totale libertà per la scelta dell’orario lavorativo purché completi un numero di 44 ore al mese. Grazie a questo numero di ore sono riuscita a fare domanda per il sussidio che lo stato offre agli studenti europei che lavorano dal valore di circa 800 euro lordi.
Studiare all’estero è un’esperienza unica che ogni ragazzo o ragazza dovrebbe provare perché fa crescere dal punto di vista personale e professionale. Quando si decide di tornare a casa si torna con un bagaglio pieno di conoscenze ed esperienze.