Brexit. Dall’Ue sì alla proroga. Il 12 dicembre elezioni anticipate

di Elisabetta Corsi

Come il fondo di un caleidoscopio la situazione Brexit continua a mutare in modo repentino, con i Laburisti che oggi si sono detti favorevoli ad elezioni anticipate dopo che solo ieri hanno votato contro la terza richiesta dei Tory di Boris Johnson di sciogliere i Comuni.
L’unico dato certo è che l’Unione Europea ha accettato l’estensione della Brexit fino al 31 gennaio 2020, terzo rinvio, con la clausola che la Gran Bretagna possa uscire anche prima, nel caso in cui dovesse trovare la quadra sulla proposta di accordo.
L’annuncio è stato dato via Twitter da Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, il quale ha comunicato che “I 27 paesi Ue hanno deciso di accettare la richiesta del Regno Unito di una “flextension” fino al 31 gennaio 2020. La decisione sarà formalizzata con una procedura scritta”.
Il premier Boris Johnson si è espresso in modo amareggiato, per lui si sarebbe dovuti uscire dall’Ue il 31 ottobre, cioè dopodomani, ed accettando suo malgrado “l’imposizione”, ha messo le mani avanti, affermando che dopo quella concessa ieri non vi saranno altre proroghe.
La mozione di Johnson di aprire la crisi di governo ed arrivare a elezioni anticipate per il 12 dicembre è stata in un primo momento bocciata dalla Camera in quanto ha avuto solo 299 voti sui 434 necessari, cioè due terzi dei deputati, ma il colpo di scena è stato ieri con la decisione dei laburisti di approvare la nuova richiesta di Johnson di elezioni anticipate.
La cosa è stata annunciata dal leader Jeremy Corbun, il quale ha precisato che “Io ho costantemente detto che eravamo pronti alle elezioni a patto che una Brexit senza accordo fosse fuori dal tavolo”. “Ora – ha continuato – noi abbiamo saputo dall’Ue che la proriga dell’articolo 50 è fissata al 31 gennaio 2020, cioè per i prossimi tre mesi. Così la nostra posizione è stata soddisfatta”. Ha poi aggiunto che “ora lanceremo la più convinta campagna elettorale per il cambiamento mai vista prima al fine di costruire un paese per molti e non per pochi”.
Corbyn ha annunciato anche la presentazione di due emendamenti da sottoporre allo speacker John Bercow, cioè di dare il voto ai 16enni e di anticipare la tornata elettorale di tre giorni rispetto a quella richiesta da Johnson, cioè al 9 dicembre. Eventualità a cui i conservatori si sono opposti, anche perché il voto labour arriva soprattutto dalle fasce più giovani.
L’emendamento sul voto ai 16enni non è poi passato, mentre la Camera ha stabilito che le elezioni anticipate si terranno il 12 dicembre.
Anche i liberal-democratici e il Partito Nazionale Scozzese hanno sostenuto il voto anticipato.