BRICS. Le conseguenze del Covid-19 nelle principali economie emergenti

di Alberto Galvi

Quest’anno il raduno dei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si è tenuto à in modalità virtuale a causa della pandemia. Al vertice erano collegati il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.
Particolarmente significativa è stata la presenza di Xi, che ha utilizzato questo vertice come parte di una strategia in politica estera per sminuire l’influenza degli Usa nel mondo.
Per stimolare la riforma finanziaria globale il primo vertice BRIC si è tenuto in Russia nel 2009, mentre l’anno successivo si è aggiunto il Sudafrica al fine di aumentare il peso delle principali economie emergenti: le nazioni BRICS rappresentano circa un quarto del PIL globale, anche se sono ancora oggi alle prese con le ricadute economiche a causa della pandemia.
La Cina si è risollevata dalla pandemia con velocità, e il mese scorso le esportazioni sono cresciute a un ritmo più veloce del previsto. All’inizio di quest’anno l’India ha subito una devastante seconda ondata di Covid-19, ma si prevede una crescita entro la fine dell’anno. La Russia è tornata ai livelli pre pandemia, mentre le economie di Brasile e Sudafrica sono quelle che hanno subito maggiori perdite del gruppo.
Tra i paesi BRICS quelli fortemente influenzati dalle vicende afgane sono Cina India e Russia. Le nazioni BRICS hanno condiviso l’interesse a non far attecchire l’estremismo in Afghanistan e ad evitare che il paese sprofondi nuovamente in una guerra civile.
La Russia ha finora negato il riconoscimento formale dei nuovi governanti dell’Afghanistan, e il presidente russo Vladimir Putin ha paventato il rischio di attentati contro la Russia e i suoi alleati dell’Asia centrale. mosca vede di buon occhio il ritiro della NATO a guida Usa dall’Afghanistan, che ha presentato come una battuta d’arresto della strategia geopolitica di Washington.
La più grande preoccupazione della Cina è che la mancanza di sicurezza in Afghanistan causi problemi all’interno dei suoi confini. Pechino ha anche legami economici con il nuovo governo talebano, come l’estrazione miberaria.
L’India ha sostenuto l’ex governo afghano, mentre il suo rivale e vicino Pakistan ha rapporti con i talebani. L’India ha avvertito che l’Afghanistan potrebbe diventare un rifugio per gruppi di combattenti armati. Nel Kashmir, regione a maggioranza musulmana, Nuova Delhi amministra solo una parte del territorio, e in quello Stato la situazione è preoccupante perché si temono ribellioni.
I Brics hanno alleanze e tensioni in altri contesti geopolitici: l’India, che è anche membro del Quad (Quadrilateral Security Dialogue) insieme ad Australia, Giappone e Usa, ha manifestato preoccupazioni per il comportamento della Cina nella regione dell’Indo Pacifico. Tensioni continuano a ribollire anche tra Cina e India per gli scontri al confine.