Burkina Faso. Roch Kaboré è stato riconfermato presidente al primo turno

di Alberto Galvi

Alle elezioni presidenziali e parlamentari del Burkina Faso il presidente in carica Roch Kaboré del partito MPP (Mouvement du Peuple pour le Progrès) è stato rieletto con il 57,87 per cento dei voti, mentre i suoi due rivali più vicini, Zéphirin Diabré del partito UPC (Union pour le Progrès et le Changement), ed Eddie Komboigo del partito CDP (Congrès pour la Démocratie et le Progrès) dell’ex presidente Blaise Campaoré, il cui regime è oggetto di crescente nostalgia da parte della popolazione, hanno ricevuto rispettivamente il 12,46 per cento e il 15,48 per cento dei voti. Il resto dei voti è andato agli altri 10 candidati in lista.
Kaboré è divenuto il primo capo di Stato democraticamente eletto in Burkina Faso, nel 2015 a seguito di una rivolta popolare scoppiata nell’anno precedente in cui fu estromesso dopo 27 anni di regime il presidente Blaise Compaoré.
Dall’inizio del 2016 sono iniziate le prime violenze islamiste con un attentato provocate dall’organizzazione terroristica AQIM (Al-Qaeda in the Islamic Maghreb), che ha provocato la morte di 30 persone; da allora la violenza jihadista ha comportato un peggioramento della sicurezza dovuto alle insurrezioni dei militanti islamisti e dei conflitti etnici interni che affliggono la nazione saheliana dell’Africa occidentale (quasi 21 milioni di abitanti), azioni che hanno portato all’uccisione di almeno 1.600 burkinabè dal 2015.
In questa tornata elettorale la commissione elettorale ha ammesso che circa 350mila dei 6,5 milioni di elettori non hanno potuto votare a causa di minacce alla sicurezza, in particolare nelle regioni dell’est e del nord del paese. I candidati dell’opposizione hanno accusato il partito al governo di frode anche attraverso la corruzione. Secondo i funzionari elettorali, la violenza legata ad al-Qaeda e allo Stato islamico ha sfollato più di 1 milione di persone e tagliato aree del Paese, impedendo ad almeno 166mila nuovi elettori di registrarsi.
La CENI (Commission Electorale Nationale Indépendante) ha annunciato anche i voti parlamentari che sono: MPP 56 seggi, CDP 20 seggi, NTD (Nouveau Temps pour la Démocratie) 13 seggi, UPC 12 seggi, PDC (Parti pour le Développement et le Changement) 3 seggi, MBF (Mouvement pour le Burkina du Futur) 4 seggi e UNIR/PS (Union pour la Renaissance / Parti Sankariste) 5 seggi. Il resto dei 127 seggi sono stati divisi tra altri 8 partiti. In Burkina Faso i 127 membri dell’Assemblea nazionale sono eletti direttamente in collegi elettorali plurinominali con voto di rappresentanza proporzionale della lista del partito per un mandato di 5 anni.
Il destino del Burkina Faso è ora strettamente legato a quello della più ampia regione del Sahel, nella lotta contro il terrorismo di matrice islamica, cooperando con la neonata forza europea dell’operazione Takuba e cooperando con le forze militari francesi nell’ambito dell’operazione Barkhane.