Cambogia. Reato negare il genocidio operato dai Khmer rossi

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Cambogia genocidio khmer rossiIn Cambogia negare gli eccidi commessi dal regime comunista di Pol Pot, avvenuti nella seconda metà degli Anni Settanta, è diventato reato. Lo ha stabilito una legge approvata in Parlamento su iniziativa della maggioranza guidata dal premier Hun Sen, un ex khmer rosso che poi aveva disertato, dopo solo un’ora di discussione ed all’unanimità. A chi negherà così il genocidio cambogiano costato la vita per le carestie, le uccisioni di massa e le malattie a tre milioni di persone, potranno essere inflitti fino a due anni di reclusione.
Per le opposizioni si è comunque trattato di un’operazione di facciata in vista delle elezioni ormai prossime.