Covid-19 e vaccini. Ema’ ‘Pfizer-Biontech, Moderna e Johnson&Johnson efficaci contro le varianti’

AstraZeneca sospeso in vari Paesi europei tra cui l’Italia. Russia: accordo con aziende europee per la produzione di Sputnik.

di Mariarita Cupersito

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) rassicura sull’efficacia dei vaccini rispetto alle varianti: dai primi studi effettuati infatti, quelli con Rna messaggero (Moderna e Pfizer-Biontech) avrebbero “un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid” e anche il vaccino Johnson&Johnson sarebbe risultato efficace, stando a quanto comunicato dal responsabile della strategia vaccini dell’Ema Marco Cavaleri in audizione alla commissione Sanità del Parlamento europeo. Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca invece Cavalieri ha spiegato che da uno studio su 2mila casi sarebbe risultato non efficace contro la variante sudafricana, precisando tuttavia che sarà necessario attendere “studi più ampi” per verificarne la reale efficacia.
Dopo la sospensione in via precauzionale del vaccino AstraZeneca in Germania, Francia, e vari altri Paesi europei dopo alcune segnalazioni, ancora da verificare, su problemi di trombosi riscontrati in diverse persone che si erano da poco sottoposte al vaccino, arriva lo stop anche in Italia: L’Aifa ha infatti deciso di estendere “in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema”, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 “su tutto il territorio nazionale”.
L’Aifa, “in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione” e “renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”.
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) aveva recentemente dichiarato che non vi è alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e gli eventi di trombosi, mentre AstraZeneca ha fatto sapere attraverso un comunicato che alla data dell’8 marzo, su 17 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino tra Unione Europea e Regno Unito sono stati riscontrati 15 casi di trombosi e 22 di embolia polmonare, numeri “molto inferiori” rispetto a quelli che possono verificarsi in una popolazione estesa come quella presa in esame e comunque in linea con i dati degli altri vaccini contro il coronavirus.
Il Fondo sovrano russo (Rdif) ha intanto annunciato che gli accordi di produzione per il vaccino Sputnik V sono stati raggiunti con aziende “in Italia, Spagna, Francia e Germania”, in attesa dell’approvazione da parte dell’Unione Europea. “Attualmente sono in corso ulteriori colloqui per aumentare la produzione nell’Ue. Questo ci permetterà di iniziare a rifornire il mercato unico europeo con lo Sputnik-V non appena sarà approvato dall’Agenzia europea dei medicinali”, ha dichiarato il capo del fondo Kirill Dmitriev.