Ginevra 3 fallisce. E i curdi sono messi ancora alla porta

di Shorsh Surme –

curdi siriani donnaLa crisi in Siria dura ormai da 5 anni ed ancora non se ne vede la fine. Il numero delle vittime di questa maledetta guerra ha già superato le 500 mila persone, la maggior parte civili tra cui moltissimi bambini. Stando ai dati in possesso dell’ONU, il numero dei profughi siriani sia interni che fuggiti all’estero si sta avvicinando ai 9 milioni. Questi spaventosi dati potrebbero essere rivisti al rialzo se la comunità Internazionale non provvederà urgentemente a fermare lo spargimento di sangue. Purtroppo il fallimento della conferenza Ginevra 3, tenutasi pochi giorni fa, ne è la dimostrazione, come pure dimostra che gli Stati Uniti e la Russia continuano il loro giochi sulla pelle della povera gente.
Anche questa volta alla conferenza non sono stati invitati i curdo-siriani (Rojawa), che combattono quotidianamente l’Isis, com’è stato a Kobane.
La popolazione curda nel Kurdistan della Siria giustamente ha dichiarato la nascita di una regione autonoma e federale, come quella dei fratelli del Kurdistan iracheno. Cosa cui la Turchia si sta opponendo in maniera decisa, come a qualsiasi iniziativa curda in Siria, perché teme che contagi i 20 milioni di curdi presenti in Turchia: lì il fermento curdo lì è molto forte e i politici curdi continuano a ricordare al governo di Ankara che, prima di porsi quale mediatore credibile nei conflitti della regione, avrebbe dovuto e dovrebbe risolvere la questione curda.
Dal 1984 in Turchia è in atto una vera è propria guerra invisibile contro la popolazione curda e non solo, sono nel mirino anche i politici, i partiti curdi legalmente riconosciuti e presenti nel parlamento turco, gli intellettuali e i difensori della causa curda.
I paesi dove i curdi vivono non hanno mai cercato di risolvere democraticamente la questione curda, semmai hanno stretto alleanze per combattere il popolo curdo, e questo nonostante le loro divergenze politiche.