Industria e sostenibilità. Il contributo di Pirelli verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite

Notizie Geopolitiche – 

Anche se apparentemente può sembrare una dicotomia, industria e sostenibilità sono due parole che possono incontrarsi in maniera virtuosa e dare come risultato un approccio diverso al mondo del lavoro e dell’imprenditorialità.
Pur senza rinunciare a mettere sul mercato dei prodotti all’avanguardia per ottenere un profitto, si può infatti decidere di operare in maniera consapevole e lungimirante, con una maggiore attenzione verso lo stato del nostro pianeta e il futuro di noi tutti, cercando di seguire un approccio etico nella produzione e una linea green nella scelta di materiali, procedimenti, partner.
Molte aziende si sono già orientate in questo senso, per rendere la loro attività più sostenibile e attenta ai problemi globali, e in Italia si distingue sicuramente il Gruppo Pirelli, guidato dal suo CEO e Vice Presidente Esecutivo Marco Tronchetti Provera.
A dimostrarlo c’è il fatto che l’azienda possiede uno specifico settore dedicato alla sostenibilità e al governo dei rischi, la cui strategia è quella di contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite, nell’interesse del futuro del pianeta.
A detta del Chief Sustainability e Risk Governance di Pirelli Filippo Bettini, il piano industriale di Pirelli ha come obiettivo finale quello di rendere Pirelli un’industria sostenibile, e per indirizzare meglio il contributo del Gruppo a questo piano globale, gli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite rappresentano le linee guida ideali.

Uniti per la sostenibilità

Già al Vertice della Terra svoltosi a Rio nel 1992 e poi alla Conferenza Rio+20 del 2012, sono state definite le basi e le azioni necessarie per la realizzazione economica e politica dello sviluppo sostenibile del pianeta. Secondo una definizione comunemente accettata, si può parlare di sviluppo sostenibile quando la crescita economica e sociale assicura il soddisfacimento delle esigenze della generazione attuale, senza compromettere i bisogni e le possibilità di quelle future.
Per perseguire tale scopo, nel 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di stilare e adottare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che delinea le direttrici da adottare a livello mondiale per i prossimi 15 anni, per proteggere il pianeta, contrastare la povertà e garantire la prosperità di tutto il genere umano.
Per guidare e indirizzare le azioni da mettere in pratica in questo piano operativo, sono stati individuati 17 macro-obiettivi condivisi, ossia i 17 Sustainable Development Goals (SDG), nonché un ente che monitori e valuti i progressi dei diversi paesi nel perseguimento dei vari obiettivi dell’Agenda, ossia l’Inter Agency Expert Group on SDG.
Già interessata a tali tematiche dagli anni 2000, quando in tempi non sospetti aveva comunicato la sua strategia di concentrarsi sul potenziamento piuttosto che sull’esaurimento delle risorse del pianeta, la Società della Bicocca ha inserito nel suo piano di sostenibilità 2017-2020 dei riferimenti specifici agli SDG delle Nazioni Unite, collegando le sue priorità strategiche a ben 12 dei 17 obiettivi comunitari.

Nuove strategie, nuovi prodotti eco e intelligenti

Da quelli legati al clima, all’ambiente e ai consumi, fino a quelli legati al benessere, alla salute e alla cooperazione, secondo le strategie aziendali gli obiettivi di sostenibilità di Pirelli possono facilmente collegarsi agli SDG dell’ONU.
Nella sua nuova veste di pure consumer tyre company, la Società della P lunga ha infatti intenzione di investire sulla qualità e sull’innovazione, e gli ultimi prodotti presentati sul mercato mostrano proprio bene questa volontà, e il tipo di lavoro che intende fare l’azienda nel prossimo futuro.
Si pensi alla linea Cycl-e, pensata per le bici elettriche, quindi già green come base di partenza. Per realizzare questi nuovi pneumatici Pirelli ha messo al lavoro i suoi ingegneri per ottenere una nuova mescola innovativa, costituita in parte da gomma naturale, ricavabile da fonti rinnovabili, e in parte da Polverino, ossia vecchie gomme polverizzate e rigenerate per creare una nuova struttura polimerica stratificata scorrevole e affidabile.
Restando in tema di scorrevolezza e affidabilità degli pneumatici, Pirelli ha intrapreso degli studi all’avanguardia sulle mescole e sul design dei suoi prodotti ma anche sulla connettività, che potranno offrire grande sicurezza e comfort ai suoi clienti, e al tempo stesso salvaguardare l’ambiente, diminuendo l’emissione di CO2 e sostanze nocive nell’atmosfera.
Cercando di minimizzare la resistenza al rotolamento dei suoi pneumatici e promuovendo un maggiore controllo e monitoraggio dello stato delle gomme e delle condizioni di guida, grazie a innovativi sistemi come la Cyber Car e gli pneumatici Connesso, Pirelli sembra aver trovato la via giusta per legare business e sostenibilità, allineando così il suo operato agli obiettivi strategici delle Nazioni Unite.
Anche per quanto riguarda la catena di approvvigionamento della gomma naturale, Pirelli è riuscita a collegarsi a ben 5 SDG dell’ONU, lavorando in partnership con produttori, rivenditori e produttori di auto, per creare una catena di valore globale e una produzione più sostenibile. Secondo la sua filosofia, non basta l’impegno di una sola azienda, ma tutte quelle del settore dovrebbe cercare di legare i propri scopi strategici a quelli comunitari, perché solo l’unione e la cooperazione possono dare risultati tangibili e duraturi.